“Sono partito per vedere nuovi luoghi e invece ho attraversato persone e culture”: così Massimiliano Perrella racconta il viaggio del mondo compiuto in sella alla sua moto
FABIANA ABBAZIA
“Ho intrapreso questo lungo viaggio per vedere nuovi luoghi e, invece, ho attraversato persone e culture”. E’ questa una delle frasi più significative che Massimiliano Perrella usa per raccontare la sua esperienza iniziata nel 2011 che lo ha portato in giro per tutto il mondo al bordo della sua Honda Africa Twin del 1992. Nell’incontro promosso dal Coni Molise un ragazzo poco più che trentenne, originario di Termoli, illustra cosa lo ha spinto ad abbandonare la certezza di un lavoro e di uno stipendio per inseguire un sogno.
“Avevo voglia di scoprire il mondo e di toccare con mano gli stereotipi sulle diverse culture che un po’ tutti hanno”, dice Massimiliano che ha lasciato il lavoro come direttore di un centro commerciale per raggiungere l’Australia, “terra in cui la meritocrazia è ancora una realtà”. Con i propri risparmi ha affronto quel primo viaggio, e con proventi di un anno di lavoro e qualche sponsor è riuscito a pagarsi i numerosi spostamenti lo hanno condotto in Cambogia, Thailandia, Iran, Turchia, Nepal, India e a breve anche in Argentina.
“A parte una o due volte, in tutto questo tempo ho viaggiato – racconta il giovane termolese – attraverso il sistema di couchsurfing, ovvero sono stato ospitato da persone che mettono a disposizione la propria casa. E’ stato bellissimo – prosegue – perché pur con sconosciuti, mi sono sentito sempre a casa. Durante tutto questo tempo, più che i posti bellissimi che ho avuto la possibilità di vedere e fotografare, mi sono rimaste dentro tutte le persone che ho conosciuto. E’ stato il contatto umano la parte più interessante della mia esperienza, perché ogni singolo individuo che ha incrociato il mio cammino è stato capace di stupirmi”.
Tantissimi i ricordi e le immagini che Massimiliano custodisce gelosamente dentro di sé, alcune delle quali vengono anche proiettate sulla parete nel corso dell’incontro. Tra queste una occupa, però, un posto speciale. E’ la foto scattata con alcuni bambini di un orfanotrofio in Nepal. “Un’esperienza davvero indimenticabile”.
Emozionato per il racconto di Massilimiliano anche il presidente del Coni Molise, Guido Cavaliere che non appena il giovane farà ritorno in Molise ha già pensato a una serie di incontri da promuovere nelle scuole. “Credere nei giovani – le parole di Cavaliere – indica che un futuro migliore è possibile. Ospitare Massimiliano significa poi sposare l’idea che lo sport non è solo quello delle Federazioni. Il giro del mondo compiuto da questo giovane ragazzo è un’impresa sportiva di altissimo rilievo, un modo singolare per migliorare se stessi, migliorando le proprie prestazioni. Un’esperienza che sicuramente gli ha consentito di poter godere di una prospettiva fantastica, portatrice di conoscenza e cultura”