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Una passione lunga migliaia di chilometri. A Rosario, in Argentina, una squadra di calcio ‘molisana’, l’FC Vecchia, con il Campobasso nel cuore

campobasso-b-argentina-1ANDREA VERTOLO

Ci sono squadre, nel mondo del calcio, amate da milioni di persone e conosciute in ogni continente. A renderle tali sono i trofei prestigiosi vinti dal club, i palloni d’oro che hanno militato con quella maglietta, i campioni che vestono con il numero 10 la loro maglia. Non stupisce, per questo, trovare ragazzi che vestono la maglia di Messi o Cristiano Ronaldo anche a migliaia di chilometri dalla Spagna.

Ma c’è un altro motivo che rende internazionali squadre meno blasonate, ed è rappresentato da un legame più forte, che coinvolge a livello emotivo. La passione che non guarda il palmarés, e non tiene conto della categoria, è fondata sul legame affettivo con la propria terra d’origine, con la città dei propri nonni, una città mai vista dal vivo, ma raccontata dai propri parenti fin da quando si è bambini.

campobasso-argentina-2E così, mentre a Campobasso si ripone la sciarpetta nell’armadio dopo la fine della partita, dall’altra parte del mondo, in Argentina, una squadra si veste degli stessi colori dei lupi e continua a portare in alto il nome della città.

I rossoblù di Rosario si chiamano F.C. Vecchia, il nome della squadra prende spunto dal cognome Vecchiarello, che accomuna la maggior parte dei propri giocatori.

La ‘Vecchia’, come viene denominata, è formata da nipoti e pronipoti di emigranti molisani in Argentina, arrivati in Sud America all’inizio del secolo scorso. Questi ragazzi, contattati tramite facebook, che tra i suoi vantaggi più nobili ha quello di ridurre notevolmente le distanze, ci hanno così potuto raccontare la propria storia.

“Siamo tutti tifosi del Campobasso – ha precisato subito Carlos Vecchiarelloseguiamo tutte le partite grazie agli aggiornamenti su internet. L’anno scorso abbiamo avuto l’idea di formare una squadra di calcio che rappresentasse le nostre origini, così ci siamo creati una maglia rossoblù con lo stemma del Campobasso e ci siamo iscritti ai campionati dilettantistici della nostra regione. A Campobasso nessuno di noi è mai venuto – ha continuato Carlosma tutti ci siamo immaginati la città dai racconti dei nostri nonni, per questo ci sentiamo uniti all’Italia e a Campobasso”.

logo-campobasso-argentinaCarlos è anche il tramite più puntuale per gli aggiornamenti sul Campobasso. Ogni articolo, ogni comunicato, fosse anche solo quello dell’allenamento dei rossoblù, non sfugge alla sua attenzione e, una volta pubblicato sul suo profilo, tagga tutti i componenti della squadra, per renderli sempre aggiornati sulle vicende riguardanti il Campobasso.

“Spero di vedere il Campobasso sempre più in alto – le sue parole – ma per noi è importante anche solo sapere che, ogni domenica,  il Campobasso scenderà  in campo portando addosso anche parte della nostra storia”.

 La ‘Vecchia’, intanto, ha vinto la sua partita della domenica. Prima di andare sotto la doccia però, c’è da farsi una fotografia, come quelle ufficiali, quelle da appendere come poster in camera. Due file di giocatori, quelli seduti e quelli all’in piedi, tutti petto in fuori per presentarsi ai tifosi del Campobasso. Si alza lo striscione preparato in settimana, ‘Campobasso Forza Lupi’, mentre dai piccoli spalti alle spalle della squadra, dei bambini sorridenti alzano anch’essi una bandiera, è quella italiana, è quella dei loro antenati, quella di un amore che né il tempo né la distanza potranno mai cancellare.

Redazione

CBlive

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