Pallacanestro serie A1, La Molisana Magnolia Campobasso ha il suo inno
“Noi, il fiore della forza, della nobiltà e della dignità”. E ancora “noi, spirito tenace, non ci fermiamo mai, noi non molliamo mai”. Oppure “noi, che ci crediamo sempre, e passo dopo passo in alto arriverai”. Sono solo alcuni dei riferimenti dell’inno intitolato ‘E ti seguirò…’, composto e musicato da Raffaele Spidalieri, che accompagnerà d’ora in avanti il percorso in casa La Molisana Magnolia Campobasso.
La canzone, di cui è stata realizzata anche una clip curata da Barbara Spidalieri, sarà on line sui canali social del club nelle prossime ore e farà in parte anche da cornice all’ultima uscita stagionale dei #fioridacciaio sabato sera contro Lucca per divenire poi, con forza, patrimonio collettivo dell’ambiente rossoblù nella stagione 2021/22 con tanto di esecuzione live, tra l’altro, in occasione del primo match ufficiale interno delle magnolie.
SENSAZIONI D’IMPULSO È dettaglio noto, in effetti, che l’inno per un team è qualcosa di differente da una canzone tout court.
«Decisamente non è una composizione come tutte le altre – riconosce Spidalieri – ma si tratta di quelle opere che vengono fuori da sole, tanto più quando ben si adattano e sembrano disegnate specificamente addosso ai team che vanno ad omaggiare così da farti concretizzare l’esecuzione».
L’ASPETTO ‘SARTORIALE’ E così l’abito cucito addosso ai colori rossoblù ha voluto essere «qualcosa di fresco in grado di aleggiare nell’aria per sostenere una realtà nata come un sogno e capace di portare Campobasso ed il Molise ai massimi livelli dello sport femminile italiano con alle spalle, forte, l’entusiasmo di un’intera tifoseria perché poi, di fatto, queste composizioni nascono prima di tutto per i sostenitori».
VALORI ALLA BASE Nel testo e nelle note dell’inno, per Spidalieri, ci sono degli aspetti valoriali ben precisi. «Quelli che – aggiunge – dovrebbero essere alla base della società stessa: ossia il rispetto (nel caso specifico delle regole e dell’avversario), l’impegno e la determinazione nel proiettarsi su un altro traguardo. E non va affatto dimenticata la lealtà, caratteristica che troppo spesso questo nostro mondo tende a dimenticare. Sono aspetti che, da osservatore esterno, ho sempre riscontrato nell’universo Magnolia, che con orgoglio sostengo».
AL DI LÀ DEL VIRUS Un ambiente – quello dei #fioridacciaio – entusiasta per il nono posto matematico e per la salvezza conquistata, ma pronto a proiettarsi già sul torneo che verrà nell’auspicio di una minor pressione della pandemia sulla vita quotidiana.
«Tutti – ricorda l’autore e compositore molisano – auspichiamo un ritorno alla normalità perché questa specie di ‘chiusura forzata’ sta finendo con l’alterare gli equilibri e vivere lo sport di vertice senza il contorno del pubblico, ma semplicemente fruendone in televisione o con gli streaming fa perdere il fascino stesso delle competizioni perché, nel caso del basket, manca il sesto elemento, che a Campobasso è una caratteristica fondante. Personalmente mi auguro si ritorni presto alle scene di festa, di gioia e di condivisione perché, oltre allo sport, tornerebbero ad aprire prospettive ora interrotte anche in altri campi, come quello a me più vicino della musica e della cultura, attualmente in sofferenza con tante compagnie teatrali ed addetti ai lavori in difficoltà».
IO E CAMPOBASSO In quelli che sarebbero stati i giorni dell’ottantaseiesimo compleanno del concittadino Fred Bongusto, Spidalieri fa emergere con forza la sua ‘campobassanità’ che l’ha portato, nel solo universo sportivo, a scrivere anche l’inno per la formazione calcistica del capoluogo di regione, che altrettanto risuona dagli altoparlanti dello stadio durante le gare interne dei ‘lupi’.
«Le radici non si dimenticano – riconosce – e più passa il tempo e più sento dentro il rapporto a doppio filo il mio rapporto con il Molise, una terra che adoro e che troppo speso finisce per essere preda del cliché della ‘regione che non esiste’ o, meglio a mio avviso, sembra non comparire sulle carte geografiche perché ha tante di quelle caratteristiche che la rendono unica e sempre nuova, una realtà da scoprire (e riscoprire) giorno dopo giorno. Qualche anno fa ho vissuto con orgoglio la richiesta del presidente del team calcistico cittadino di comporre un inno per il club ed è la stessa sensazione che ho provato ora in un progetto nato un po’ per caso, ma con alle spalle un’importanza particolare ed un fascino legati all’omaggiare la squadra della mia città».
IO E MAGNOLIA Soffermandosi, invece, più nello specifico su Magnolia Spidalieri ricorda come quello dei #fioridacciaio sia «un progetto in divenire che ha ancora tanto da dire perché, chiuso un capitolo, il team è sempre pronto a proiettarsi su uno nuovo. Quello che ho visto in maniera evidente nelle gare che ho avuto modo di vedere di persona è stato l’entusiasmo delle giocatrici, dello staff tecnico, di coach Sabatelli, di Rossella, Antonella e Valeria (il direttore generale Ferro, il presidente Palmieri ed il vicepresidente Cavaliere, ndr), nonché di tutta la società. Un entusiasmo che oserei dire contagioso. Ripenso a quando, quest’estate, ritrovandoci assieme in un ristorante è venuta fuori l’idea dell’abbonamento sospeso, segnale di un team che ha la voglia di fare sempre meglio. E, in questo, un apporto fondamentale è quello dei tifosi, il cui contributo è determinante per non far scemare l’entusiasmo alla base di questo progetto. Se questa simbiosi si permeerà nel tempo, siamo di fronte ad un lungo cammino insieme a testimonianza di un gran bel progetto i cui interpreti meritano, giorno dopo giorno, i miei complimenti e quelli di tutti gli sportivi».
COACH OLIMPICO Ad aprire l’ultima settimana di lavori, intanto, c’è stata, nella giornata di Pasquetta, la presenza di coach Mimmo Sabatelli ad una trasmissione di ricordo di un modello sportivo di tanti molisani come l’ururese Michele Scorrano, ex capitano di un Campobasso arrivato nel palcoscenico della serie B calcistica.
Nel settimanale salotto virtuale condotto dal giornalista di Sky Sport Alfredo Alberico (autore del libro ‘Non avrò altro due’), il trainer delle rossoblù si è confrontato, tra gli altri, con il campione olimpico di Londra 2012 nel taekwondo Carlo Molfetta ed ha fatto emergere tutto l’entusiasmo per un nono posto matematico, che ha consentito al team di centrare l’obiettivo permanenza delineato dalla società al gruppo all’inizio della stagione.