Cappellacci scatenato: “Lupi al primo posto, la seconda piazza sarebbe come una retrocessione”. Il trainer presentato con il ds Minadeo davanti a una folta platea: presente anche il sindaco Battista
GIUSEPPE FORMATO
“Ho accettato la proposta del Campobasso, senza pensarci nemmeno un secondo, perché approdo in un club che punta al primo posto. Personalmente, la seconda posizione sarebbe l’equivalente di una retrocessione”: queste le prime parole di mister Roberto Cappellacci, in qualità di allenatore del Campobasso.
Il neo-trainer, il terzo della gestione dell’attuale società, dopo Farina e Vullo, è stato chiaro e deciso: con il Campobasso vuole vincere per la terza volta nella sua carriera il girone F di serie D dopo averlo fatto nel 2006 con il Pescina e sei anni dopo, nel 2012, alla guida del Teramo, team fresco di promozione in serie B.
“Mi sono sentito desiderato – ha proseguito l’allenatore abruzzese – e alla chiamata del direttore sportivo Minadeo non ho saputo dire di no, soprattutto dopo
che mi ha fatto conoscere i dirigenti. Mi hanno dato immediatamente fiducia come persone. Ho letto nei loro sguardi un entusiasmo e una decisione contagiosi. Non venderemo fumo e posso solo dire che attrezzeremo una squadra di valore dal punto di vista umano e tecnico. Sono arrivato in una città dove è presente una grande tifoseria, sicuramente di categoria superiore. Sono certo che non sbaglieremo la costruzione della squadra. Possiamo garantire capacità e voglia di fare bene”.
Cappellacci ha dribblato la domanda sul Campobasso dell’ultima stagione. “Non ho seguito costantemente il cammino dei lupi nell’ultima stagione, nonostante la mia annata si era chiusa già a ottobre. Conosco qualche giocatore, che ho allenato oppure di fama. Nessuno apriori sarà escluso o riconfermato. Saranno valutazioni da analizzare nei prossimi giorni, anche in funzione degli obiettivi di mercato”.
Lei ha dato il via alla scalata del Teramo dal dilettantismo alla serie B. Vede qualche analogia tra la società abruzzese e quella molisana? “A Teramo trovai un presidente passionale, serio e orgoglioso della sua creatura, ma senza nulla togliere a nessuno Campobasso ha una potenzialità di gran lunga superiore a quella teramana”.
Roberto Cappellacci avrà il suo più fidato collaboratore, che dovrebbe svolgere il ruolo di vice-allenatore: si tratta del giovane Marco Ianni, classe ’82, che ha lasciato il calcio giocato a 32 anni per seguire il trainer dei lupi al Cosenza. Abruzzese dell’Aquila, di ruolo difensore, ha giocato tra serie D ed Eccellenza con le maglie dell’Avezzano, del Fano, dell’Aquila, del Centobuchi, del Teramo e della Sambenedettese, squadra con la quale ha chiuso la carriera nella stagione 2012/2013.
Resta da vedere, adesso, quale sarà il ruolo del vice-allenatore Antonello Corradino, mentre Cappellacci ha affermato in conferenza stampa che, per il resto, lo staff tecnico (preparatore atletico e dei portieri) sarà quello della società. Nell’ultima annata i due ruoli sono stati ricoperti da Walter Brandoni e Stefano Vavolo.
È stato presentato anche il nuovo direttore sportivo: Antonio Minadeo è passato ufficialmente dal campo alla scrivania: “Mi sento ancora più responsabilizzato – le sue prime dichiarazioni ufficiali dopo aver appeso gli scarpini al chiodo – rispetto a quando giocavo ed ero capitano. Sarò attento e disponibile con tutti, ma i calciatori che vestiranno il rossoblù dovranno sapere in partenza che a Campobasso si può solo vincere. Sono stato colpito immediatamente dall’entusiasmo di Cappellacci, che ha preferito i lupi alla Sambenedettese, altra società ambiziosa e gloriosa e che, tra le altre cose, è vicino casa dello stesso neo-allenatore del Campobasso”.
Ad aprire la conferenza stampa era stato il sindaco del capoluogo molisano, Antonio Battista, che ha rivolto l’in bocca al lupo “a una società che merita attenzione e rispetto”.
“L’amministrazione comunale – ha ribadito il primo cittadino – sarà vicino al club calcistico della città, che non vuol dire – ha specificato Battista – elargire contributi economici, considerando che questo oggi è sempre più difficile per un ente pubblico. Ciò non toglie che esistono anche altre forme, parimenti importanti, per stare vicini a una società sportiva”.
Inevitabile la domanda al sindaco Battista, esulando dall’argomento dell’incontro con la stampa e un nutrito gruppo di tifosi, sui lavori di ristrutturazione dello stadio. “Non inizieranno a giugno – ha subito precisato il primo cittadino – perché la Regione Molise deve prima approvare il bilancio nelle sue varie forme e, solo successivamente, potrà trasferire gli 800mila euro alle casse comunali. Saranno lavori non invasivi, seppur importanti, che non andranno a ostacolare l’attività agonistica. Nei prossimi giorni, così come ci ha chiesto la dirigenza rossoblù, visioneremo il progetto, che è già pronto”.
Sul parcheggio di fronte all’ente Fiera, Battista ha chiarito: “Stiamo ragionando anche in questa direzione, ma l’asfalto non consentirebbe la sua apertura, perché a prescindere da ciò, comunque, mancano alcuni accorgimenti per garantire l’ordine pubblico, considerando che quel parcheggio si trova in un posto dove possono venire facilmente a contatto le due tifoserie”.
A fare gli onori di casa il presidente del club, Giulio Perrucci, che ha ringraziato i supporter per il calore dimostrato: “Siamo alla nostra terza stagione e devo dire che c’è un sano entusiasmo che può fare solo bene. Ci aspettiamo, però, qualche altro imprenditore. Attualmente il calcio cittadino è retto soltanto dalla famiglia Falcione e dalla Phlogas, da Marco Meo, da Angelo Santoro e da altri quattro o cinque amici, che come il sottoscritto, sono incoscienti e capaci di raccogliere in due anni qualcosa come 60mila euro soltanto dalla tifoseria con l’acquisto delle quote”.
Anche il direttore generale Marco Meo ha voluto salutare e ringraziare i presenti per l’entusiasmo: “Ci siamo prefissati di disputare un campionato per provare a centrare il salto in serie C. Spero che con Cappellacci potremo raggiungere questo ambizioso traguardo, che lui già ha avuto modo di conseguire per ben due volte”.