Pallacanestro serie A2, Umbertide prevale di dieci punti sulla Magnolia Campobasso. Al ‘PalaVazzieri’ le rossoblù proveranno a ribaltare lo score
LA BOTTEGA DEL TARTUFO PALLACANESTRO FEMMINILE UMBERTIDE 65
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 55
(8-12, 27-30; 42-40)
CAMPOBASSO: Marangoni, Porcu 6, Ciavarella 5, Di Gregorio 8, Želnytė 7, Bove 19, Mancinelli 4, Reani 6. Ne: Sammartino, Landolfi e Falbo. All.: Sabatelli.
UMBERTIDE: Pompei 14, Giudice 16, Prosperi 12, Spigarelli 2, Albanese, Cvitkovic 11, Moriconi 5, Paolocci 2, Olajide B. 3. Ne: Riccioni e Bartolini. All.: Contu.
ARBITRI: Ricci (Fermo) e Vittori (Ascoli Piceno).
NOTE: fallo tecnico a Marangoni (Campobasso). Progressione punteggio: 4-8 (5’), 15-23 (15’), 35-35 (25’), 53-46 (35’).
Un ‘non c’è due senza tre’ palesatosi nell’avvio dei playoff, dettaglio che rende ben presto himalaiana l’erta che, per La Molisana Magnolia Campobasso, ci sarà da scalare a stretto giro di posta, ossia già sabato pomeriggio. In un primo maggio che vede l’esodo di massa dei tifosi dei #fioridacciaio per seguire le proprie beniamine (ancora una volta colori e coreografie degli aficionados rossoblù sono da brividi) l’Umbertide si dimostra, in un’ulteriore circostanza, ‘bestia nera’ delle molisane che riesce a riprendere alla distanza e cui rifila al termine un passivo in doppia cifra.
TENSIONE D’AVVIO Eppure, dopo un avvio all’insegna della tensione, con la via del canestro particolarmente stretta su ambedue i fronti, è Emilia Bove (la lunga casertana sarà tra l’altro anche la top scorer del match con 19 punti) a dare il giusto abbrivio alle campobassane che vanno anche sul 3-0 col tiro libero di Di Gregorio (diversi, però, al termine gli errori a cronometro fermo, che un po’ acuiranno il rimpianto per quello che sarebbe potuto essere). Umbertide prova a riavvicinarsi, ma le campobassane danno un nuovo strappo e – a metà periodo – girano sull’8-4 a proprio favore. Il punteggio continua a rimanere basso ed è una tripla di Ciavarella a regalare il +4 per le rossoblù al termine del periodo.
VANTAGGIO MASSIMO Le umbre finiscono con l’essere disorientate e, nel secondo periodo, subiscono il tentativo d’allungo delle rossoblù. Porcu, con una tripla, dà la prima spallata ben supportata da Bove, Želnytė (quattro punti dal campo in questo frangente) e Mancinelli. Campobasso va sino al 15-26, ma è qui che finisce per smarrirsi e perdere ritmo consentendo alle tiberine di rientrare ad un solo possesso di distacco (27-30) all’intervallo lungo.
FRUSTRAZIONE DA SORPASSO Il rientro dagli spogliatoi, nonostante una Bove da libro ‘Cuore’, è però particolarmente problematico. Želnytė si carica di tre falli in tre minuti e Marangoni finisce per prendere tecnico (suo quarto fallo) su una chiamata arbitrale che lascia alla veronese del disappunto. Umbertide, come una formichina, pian piano rientra e con la tripla di Pompei (38-37) opera il sorpasso dopo ventisette minuti di gioco. Da quel momento, l’inerzia finisce con l’essere dalle parti delle tiberine.
CHIUSURA IN SORDINA Pian piano, infatti, la formazione di casa spinge sul pedale del gas e va a prendersi un distacco che tocca anche le tredici lunghezze (gap più alto patito) sul punteggio di 52-65 con la tripla sul finale di Di Gregorio che chiude sul 55-65 il primo round.
CREDERCI E NON MOLLARE Per l’assistant coach rossoblù Rosario Filipponio la sintesi al termine è presto fatta: «Siamo di fronte ad una gara sugli ottanta minuti – discetta – che ci vede sotto di dieci al suo intervallo lungo. Questa stessa gara di Umbertide ci ha dimostrato come una squadra possa risalire da uno svantaggio importante e finire con un margine in doppia cifra. Ed è su questo aspetto che dobbiamo concentrarci perché abbiamo tutte le possibilità per poter risalire la corrente».
SABATO AL PALAVAZZIERI Di fatto, ora, tutte le attenzioni sono proiettate sulla gara di ritorno, in programma sabato pomeriggio (con palla a due alle ore 18,30) sul parquet amico del PalaVazzieri. Per le magnolie saranno tre i fattori da disinnescare: i dieci punti da recuperare (servirà un exploit almeno di undici per passare alle semifinali, pareggiare la differenza canestri, infatti, porterebbe al supplementare), l’evitare di farsi prendere dalla tensione di fronte al tempo di gioco che, necessariamente, col suo scorrere potrebbe non essere alleato delle rossoblù e – soprattutto – il non pensare al fatto che le proprie avversarie, sinora, sono sempre uscite vincitrici dai confronti diretti. Al resto, poi, penseranno il calore e l’entusiasmo sempre presenti sulle tribune dell’impianto di via Svevo.