Il Campobasso è fuori dalla serie C. L’errore della città? La piena fiducia a Gesuè e al suo gruppo
Il Campobasso è fuori dalla serie C. Ora è davvero finita. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del club rossoblù, che dopo una sola stagione in Lega Pro è fuori da tutti i campionati. I giudici della Quinta Sezione di Palazzo Spada, dunque, confermano quanto avevano già stabilito la Covisoc, Consiglio Federale, Collegio di Garanzia del CONI e Tar Lazio. Sia la Giustizia sportiva che quella amministrativa, dunque, estromettono il Campobasso dal calcio professionistico.
Il Lupo, il 26 agosto 2022, resta fuori dal mondo calcistico. Ad oggi, infatti, il Campobasso non è iscritto ad alcun torneo. L’ennesima delusione di una piazza, ormai abituata a poche gioie e tanti dolori. Sono già un lontano ricordo le immagini della festa promozione nel maggio 2021, l’impresa di Bari, gli spalti del ‘Nuovo Romagnoli’ colorati e in festa.
Al ‘Selva Piana’ torna il grigiore degli spalti. In città la delusione è enorme. Il capoluogo molisano, per l’ennesima volta, registra un fallimento e la cancellazione dal calcio nazionale.
Ora è caccia al colpevole: la proprietà del Campobasso. Ma c’è anche da dire come, nella piazza, nessuno tra stampa, tifosi e istituzioni, come era accaduto in passato, con le altre proprietà (ricordiamo l’ostracismo negli ultimi anni della sua gestione verso patron Ferruccio Capone), ha mai messo pressione a Mario Gesuè e a chi, con lui, ha ‘giocato’ coi lupi e con una città intera. Tutti si sono fidati ciecamente. Col senno di poi, sbagliando.