Spese natalizie all’insegna del risparmio. Alimentare e tecnologia i settori che subiscono meno la contrazione
CRISTINA SALVATORE
Sarà un Natale 2016 all’insegna del risparmio. Nonostante il lieve incremento registrato lo scorso anno, gli italiani tornano a stringere la cinghia per far quadrare i conti senza dover rinunciare all’acquisto di regali e generi alimentari tipici del periodo festivo. E’ quanto emerge da un’indagine di mercato da parte del Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che registra per l’anno corrente un calo dei consumi natalizi probabilmente dettato dal periodo di crisi che non accenna a diminuire e che continua a colpire in particolar modo il ceto medio.
L’associazione dei consumatori parla di un giro d’affari che in questo 2016 si aggirerà intorno ai 9,8 miliardi di euro. I settori meno raggiunti dalla contrazione restano quello alimentare e quello relativo alla tecnologia, mentre a risentire maggiormente del netto calo della spesa saranno quelli dell’abbigliamento, delle calzature e dei viaggi.
Una fotografia che inquadra perfettamente anche la situazione delle famiglie molisane le quali, non volendo rinunciare agli acquisti tipici della tradizione, si trovano costrette a prestare particolare attenzione al rapporto qualità/prezzo/utilità che detta le linee guida di una spesa responsabile. Ecco allora che sale l’attenzione nei confronti dei piccoli mercatini dell’usato a discapito delle grandi catene commerciali, a cui fanno seguito gli acquisti nei negozi online in cui, spesso, ci si può avvalere di codici sconto, offerte dell’ultimo minuto e spedizione gratuita quando viene raggiunta la soglia di un importo minimo, evitando lo stress che comporta la maratona nei centri commerciali puntualmente affollati.
“In linea generale – come si apprende dal Codacons – i prezzi al dettaglio dei beni tipici del Natale non appaiono ad oggi caratterizzati da particolari rincari rispetto allo scorso anno, ma ciò non basterà a salvare i consumi natalizi, che complessivamente subiranno una leggera flessione fino al -2%. Il comparto che farà da padrone è quello alimentare: per il pranzo e il cenone di Natale gli italiani non baderanno a spese, e prevedono di spendere oltre 2,8 miliardi di euro”.