Il dossier statistico sull’immigrazione parla chiaro: per le aree molisane a rischio desertificazione tale fenomeno è una risorsa. Il razzismo nasce da una informazione distorta e dal cattivo uso dei social network
ANDREA VERTOLO
“Una politica sul fenomeno migratorio può definirsi adeguata solo quando riesce ad occuparsi in maniera soddisfacente di tre aspetti: immigrazione, profughi e immigrazione dei nostri cittadini”: così scrivono nella loro introduzione i coordinatori del “Dossier Statistico Immigrazione 2015”, un volume che contiene dati precisi del fenomeno migratorio in Europa e nel nostro Paese.
Il documento informativo, sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa valdese, è stato presentato nella Sala consiglio della Provincia di Campobasso, di fronte agli studenti della classe IV E del Liceo Linguistico “G.M. Galanti”.
Nel 2014, si legge nel Dossier, i migranti nel mondo sono giunti a sfiorare i 240 milioni, con un incidenza superiore al 3% sulla popolazione mondiale. Un altro dato da evidenziare è quello che afferma il 48% della ricchezza globale concentrato nelle mani del 1% della popolazione.
Per ciò che riguarda il nostro Paese, all’inizio del 2015 i residenti stranieri sono circa 5 milioni, ma ciò che non viene affrontato spesso nelle discussioni politiche è il dato che mostra l’Italia, ancora oggi, come il Paese con il più alto tasso di migranti all’estero.
Gli italiani che sono emigrati in altri Paesi, infatti, sono più degli immigrati accolti sul territorio italiano. Nel dossier, sostenuto anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento delle Pari Opportunità, è inserita anche un’attenta analisi sulla deficitaria convivenza interculturale presente in Italia. Ad ostacolare l’integrazione nel nostro Paese sono sia le persone che operano nel settore dell’immigrazione per interessi speculativi, come si è visto a Roma nel caso di Mafia Capitale, ma soprattutto i numerosi casi di discriminazione su base etnico-razziale. Per il quinto anno consecutivo i mass media rappresentano lo strumento con il quale il razzismo viene diffuso tra la popolazione. Informazioni sbagliate, insieme ad un errato utilizzo dei social network, ostacolano fortemente l’integrazione pacifica sul territorio.
In sala era presente Luca Anziani, rappresentante della tavola valdese di Campobasso, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Siamo stati da subito convinti di concentrare le risorse dell’8 per mille, donati alla chiesa valdese dai cittadini, per incentivare la ricerca e l’informazione su uno dei fenomeni più importanti come quello dell’immigrazione. Il sostegno al migrante è un atto sancito sia dalla Bibbia che dalla nostra Costituzione. Bisogna in questo senso affermare una politica che porti al riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce in questo territorio. Questo è un passaggio fondamentale per riconoscere a tante persone i propri diritti”.
Un importante contributo alla realizzazione del volume sull’immigrazione è stata apportata dal molisano Norberto Lombardi, il quale ha fatto il punto della situazione per ciò che riguarda l’immigrazione nella nostra regione: “Bisogna evidenziare un dato – ha affermato Lombardi, spiegando – in Molise subiamo un fenomeno costante nel tempo, che è quello della migrazione di tanti molisani sia al di fuori della regione sia all’estero, questo porta la nostra regione a diminuire a livello demografico ogni anno di più. Ci sono intere zone del Molise desertificate, in questo senso gli stranieri possono solo portare vantaggi a questi territori, che altrimenti andrebbero a scomparire. Ecco perché l’immigrazione può essere una risorsa”.
A salutare l’iniziativa anche il Presidente della Provincia Rosario De Matteis; Gianluca Cefaratti, presidente del Consiglio provinciale di Campobasso, e Michele Petraroia, vicepresidente della Regione Molise e assessore alle Politiche sociali.