Euro 2020, dalla Francia all’Italia: guida alle favorite dell’Europeo “itinerante”
Ormai manca solo la cerimonia iniziale, per la quale c’è ancora un po’ di tempo, prevista com’è a metà giugno ma siamo ufficialmente entrati in clima Euro2020, col grande spettacolo degli Europei di Calcio che finalmente ritornano ed anche in Italia dal momento che l’inaugurazione dell’Europeo più itinerante di sempre è prevista proprio a Roma, con l’Italia di Roberto Mancini ad aprire le danze. Peraltro, la scorsa settimana sono stati sorteggiati anche i gironi della kermesse, dove mancano giusto le squadre da inserire post spareggi: gloria o infamia, e poi viaggio in Europa per il meglio del calcio del vecchio Continente. Grandi attese, grandi aspettative, in una stagione che in tutti i campionati europei non ha nulla a che vedere con le altre e che, probabilmente, è seconda solo allo stesso Mondiale, la cui prossima edizione è prevista per per il prossimo 2022 in Qatar. Insomma, per i calciofili gli anni di transizione non sono mai buone.
Poche nazioni ospitanti, tra cui Italia, Danimarca, Olanda, Inghilterra, Francia, Spagna, Russia, Germania. Si comincia, dicevamo, a Roma, allo Stadio Olimpico e si chiude nel tempio del football, dove tutto è cominciato sul finire dell’Ottocento, a Wembley, dove si eleggerà la vincitrice della kermesse. Fari puntati, tutti, sulle grandi favorite. A cominciare dalla Francia di Mbappé e Griezmann, già campione del mondo in Russia e tra le piu’ quotate dagli esperti in scommesse online. Generazione pura di talenti, quella francese, che parte chiaramente con tutti i favori del pronostico: i galletti hanno dalla loro forza, esperienza, nonostante la giovane età, e qualità. Sicuramente sono la squadra da battere, ma occhio anche alle altre. Come l’Inghilterra, che non ha affatto sfigurato in Russia e che ha in questa selezione forse il meglio del calcio inglese dell’ultimo decennio e che si può imporre, forse, come la miglior nazionale britannica di sempre: Kane, Sterling e compagni possono trovare le motivazioni giuste per riagguantare un successo che manca dal 1966 (il Mondiale, unico trionfo inglese). E poi, lo ricordiamo, c’è Wembley. Ancora: la Germania è chiamata a riscattare la sorprendentemente scialba partecipazione al mondiale russo, dove era campione del mondo in carica e tutti sanno poi come è andata a finire. In certe competizioni, comunque, i tedeschi non sono mai da sottovalutare e la loro storia lo insegna. E la Spagna, come i teutonici, deve anch’essa riscattare un mondiale opaco e lanciare la seconda generazione di fenomeni, dopo aver stravinto tutto quello che si poteva vincere dal 2008 al 2012, anche a danno dell’Italia, sconfitta ad Euro2012. Poi occhio alle sorprese, su tutte il Portogallo di CR7 e Joao Felix, campione in carica, e l’Olanda di De Light e Van Dijk, già ottima nella Nations League vinta dai lusitani.
Per l’Italia, invece, occorre aprire un capitolo a parte, perché sul gruppo di Roberto Mancini ci sono le speranze non solo di una nazione ma di tutta una generazione, ancora reduce dal 2006 e che ha pagato il clamoroso scotto dell’esclusione a Russia 2018, quando gli azzurri di Ventura non si sono qualificati al Mondiale. Un’onta che la Federazione in primis ha voluto cancellare. Il Commissario Tecnico Mancini ha dalla sua un miracolo già compiuto: rilanciare l’Italia e farlo attraverso i suoi talenti più puri, non disponendo forse della squadra più forte, ma sicuramente di quella meglio messa in campo con giocatori contestualizzati nei loro ruoli e nelle loro posizioni. Insomma, tra le favorite e le outsider l’Italia sta nel mezzo ma siamo sicuri che Mancini ed i suoi hanno tutte le carte in regola per tornare a vincere in campo internazionale e soprattutto di strappare una storica vittoria, dopo la prima altrettanto storica vittoria a Roma 1968. Ed inoltre, aggiungiamo, questa di oggi è forse la miglior Italia di sempre, dal 2006: giovane, ma esperta, quantità mista a qualità, gioventù mista ad anzianità. Ingranaggi che possono ben combaciare tra di loro.
Insomma, Euro 2020 è lontano ma vicino e non c’è che aspettare giugno prima di cominciare a tifare. Ovviamente è possibile già preparare i propri palati e organizzarsi in termini di betting, studiando bene le future quote ma anche creandosi una scaletta di pronostici. C’è tempo, sì, ma non è mai male avviarsi e studiare le migliori soluzioni per un Europeo da passare e vivere incollati alla tv.