L’evoluzione della chirurgia vascolare: al Neuromed esperti si confrontano sulle nuove tecniche e approcci clinici
Negli ultimi anni la chirurgia vascolare ha avuto una evoluzione ed una trasformazione radicali. Nata come costola della cardiochirurgia, ha assunto negli anni una dignità propria. Passata per un’era in cui il by pass e l’innesto erano i capisaldi del trattamento chirurgico, si è trovata ad affrontare un radicale cambiamento.
Le tecniche mininvasive, sia in campo arterioso che venoso, hanno profondamente modificato l’approccio del chirurgo vascolare rendendolo, allo stesso tempo, esperto di tecniche vecchie e nuove che spesso si intersecano.
Al fine di approfondire e discutere i progressi nella patologia aneurismatica, del piede diabetico e del trattamento delle varici degli arti inferiori, l’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli organizza un Congresso dal titolo “L’evoluzione della Chirurgia Vascolare tra presente e futuro”, con validità ECM (Educazione Continua in Medicina) per le figure professionali operanti in ambito sanitario.
Presidenti del Congresso i dottori Francesco Pompeo, Primario dell’U.O.C. Chirurgia Vascolare ed Endovascolare I.R.C.C.S. Neuromed e Pasquale Valitutti, Consulente Scientifico della stessa Unità. L’incontro, che vede la responsabilità scientifica del dottor Enrico Cappello, responsabile dell’U.O.S. di Chirurgia Endovascolare, accoglierà a Pozzilli i maggiori chirurghi vascolari italiani.
Due le giornate nelle quali la sala Conferenze del Parco Tecnologico Neuromed accoglierà i lavori: il 22 e il 23 marzo 2018, a partire dalle ore 16.00 il primo giorno e dalle ore 8.45 il secondo.
All’interno delle relazioni previste, due letture magistrali che daranno agli iscritti la possibilità di capire quali evoluzioni si sono instaurate con l’avvento della tecnologia e quali figure nuove, esterne all’ambiente medico, si affacciano nel panorama delle patologie vascolari.
“Il corso non ha la pretesa di formare nuove figure professionali – spiega il dottor Francesco Pompeo – ma di dare lo spunto alla comprensione della complessità del mondo della chirurgia vascolare moderna. Il senso di questo incontro è quello di svincolarci dalla classica figura del chirurgo vascolare ed avvicinarci a quella più moderna di un coordinatore, capace di gestire il problema vascolare da tutti i punti di vista, scegliendo la tecnica migliore nell’ottica della medicina personalizzata”.
“Il titolo del congresso: l’evoluzione della chirurgia vascolare tra presente e futuro, evoca i profondi cambiamenti che la chirurgia vascolare ha subito negli anni. – afferma il dottor Enrico Cappello – Basti pensare che le tecniche chirurgiche in poco più di un decennio sono state soppiantate da approcci endovascolari e mininvasivi. Essere chirurghi vascolari oggi, risulta estremamente complesso e sofisticato. Nel tempo, infatti, siamo stati in grado di evolvere la nostra pratica chirurgica da un’era a cielo aperto ad un’era a cielo coperto. Questo processo pratico e mentale ha rappresentato una trasformazione radicale paragonabile al passaggio dell’uomo dall’era preistorica a quella moderna. Abbiamo dovuto imparare un approccio completamente diverso alla malattia: prima utilizzavamo bisturi e forbici per ricostruire, oggi aghi e microcateteri per navigare nelle strade delle nostre arterie e vene. Questo dualismo ci consente di utilizzare tecniche vecchie e nuove, open ed endovascolari, adattando la migliore strategia al paziente e non adattando il paziente alle nostre incapacità”.