Vaccino psicologico: cinque passi verso la resilienza
Capacità di autoripararsi, riorganizzarsi, ricostruire
Una recente revisione della letteratura (Dantzer et al. 2019) mostra un importante rapporto tra una psiche più RESILIENTE e una immunità più forte. La resilienza, infatti è in altri termini la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo. Essere resilienti non significa infatti solo saper opporsi alle pressioni dell’ambiente, ma implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti, nonostante le crisi, e permette la costruzione, anzi la ricostruzione, di un percorso di vita.
Stress; fattori di rischio e fattori protettivi
La “resilienza è la capacità di gestire le situazioni difficili e non è una caratteristica che le persone hanno o non hanno, ma può essere appresa e sviluppata da tutti.” (American Psychological Association), Fonte D.Lazzari, presidente ordine nazionale psicologi 2020. Gli individui resilienti trovano il modo di fronteggiare lo stress, individuando nelle relazioni umane e nei contesti di vita, quegli elementi di forza per superare le avversità, elementi definiti fattori di protezione. Essi sono contrapposti ai fattori di rischio, che invece diminuiscono la capacità di sopportare il dolore. Tra i fattori di rischio, che espongono a una maggiore vulnerabilità agli eventi stressanti, diminuendo la resilienza, secondo Werner e Smith (1982) troviamo i fattori emozionali, i fattori interpersonali, e i fattori familiari e di sviluppo. Esplorando i fattori protettivi, è possibile individuare cinque componenti che contribuiscono a sviluppare la resilienza (Cantoni, 2014).
I cinque passi verso la resilienza
Approccio positivo alla vita: non un generico ottimismo, ma quella disposizione a cogliere anche il lato buono delle cose, che promuove il benessere individuale e preserva dal disagio e dalla sofferenza fisica e psicologica. Questo modo di affrontare le situazioni di vita tende a mantenere più lucidità per trovare soluzioni ai problemi (Seligman, 1996).
Autostima. Un altro importante aspetto è l’autostima. Avere una bassa considerazione di sé ed essere molto autocritici, infatti, conduce a una minore tolleranza delle critiche altrui, cui si associa una quota maggiore di dolore e amarezza, aumentando la possibilità di sviluppare sintomi depressivi.
Forza. Il terzo aspetto è la Robustezza psicologica (Hardiness), la proattività, l’energia personale, a sua volta scomponibile in tre sotto-componenti, il controllo (la convinzione di essere in grado di controllare l’ambiente circostante, mobilitando quelle risorse utili per affrontare le situazioni), l’impegno (con la chiara definizione di obiettivi significativi che facilita una visione positiva di ciò che si affronta) e la sfida, che include la visione dei cambiamenti come incentivi e opportunità di crescita piuttosto che come minaccia alle proprie sicurezze.
Emozioni positive. Il quarto aspetto sono le emozioni positive, ovvero il focalizzarsi su quello che si possiede invece che su ciò che ci manca.
Supporto sociale. Un’altra componente cruciale della resilienza è il supporto sociale, definito come l’informazione, proveniente da altri, di essere oggetto di amore e di cure, di essere stimati e apprezzati. E’ importante sottolineare come la presenza di persone disponibili all’ascolto sia efficace poiché mobilita la narrazione dei propri accadimenti. Raccontare non è solo sfogarsi ma è ricostruire insieme ad un altro quel periodo della propria storia, arrivando ad una condivisione partecipata dell’accaduto.
Dott.ssa Silvia Battisti
Psicologa Psicoterapeuta
Istituto Romano di Psicoterapia Psicodinamica Integrata