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Valori e competenze per Italia in Comune: “Non riciclati, diamo una casa a chi non ce l’ha”. Libertucci: “Lascio il PD senza rancore”

LA GALLERIA FOTOGRAFICA A CURA DI GINO CALABRESE – È il coordinatore nazionale di Italia in Comune e primo cittadino di Cerveteri, Alessio Pascucci, a tenere a battesimo l’adesione di Pino Libertucci al partito dei sindaci, dopo la fuoriuscita del consigliere comunale di Campobasso dalle fila del PD.

Per la prima volta nel capoluogo molisano il sindaco, insieme a Dario Nanni, referente per la provincia di Roma, hanno incontrato giornalisti e simpatizzanti da Bibenda Galleria del Vino.

Un incontro per ribadire i valori del partito nato nell’aprile 2018, ma soprattutto per muovere i primi passi ufficiali sul territorio in vista dei prossimi appuntamenti elettorali con un obiettivo preciso: “portare le esigenze dei territori a livello nazionale”.

“Per le amministrative – ha detto Pascucci – ci sentiamo chiamati in prima linea, così come per le regionali in Sardegna, dove abbiamo lanciato la campagna a candidato governatore del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Lo stesso vale per le europee dove siamo impegnati a costruire un fronte più ampio con altre forze politiche come quelle dei verdi”.

Difficile però dire se il partito dei sindaci guardi solo e sempre in direzione della sinistra.

“Non ho mai apprezzato le formazioni che si definiscono post-ideologiche. Abbiamo – sottolinea Pascucci – una carta di valori in cui abbiamo messo nero su bianco il nostro progetto e ciò che vogliamo fare. Siamo fortemente ancorati alla Costituzione e ci sentiamo una forza con una chiara identità progressista. Crediamo che i valori dell’inclusione, dell’accoglienza e della solidarietà siano preminenti e siamo l’unico partito che, in questo momento, sta facendo una vera opposizione al Governo gialloverde”.

Al PD, insomma, l’Italia in Comune guarda con un certo sospetto, soprattutto per “quelle lotte interne” che spesso finiscono per rendere difficile lo stesso dialogo. “In tante amministrative – evidenzia il coordinatore nazionale – abbiamo sostenuto candidature insieme al Partito Democratico, come ad esempio quella dell’attuale sindaca di Altamura. Ma a Cerveteri o a Parma (città del Pizzarotti, presidente del partito ndr), quella stessa forza politica si trova all’opposizione”.

Capire, dunque, in quale coalizione la possibile lista di Italia in Comune si collocherà alle prossime amministrative di Campobasso sembra ancora troppo presto, anche in vista dell’intesa sulla figura dell’aspirante primo cittadino. Fatto sta che la presenza del partito nel capoluogo della ventesima regione appare quanto mai strategica anche in relazione alla vicinanza con la Puglia dove la formazione politica, della quale fanno parte anche assessori regionali, ha tenuto già il primo congresso ed eletto i suoi coordinatori provinciali.

Ma una cosa Pascucci tiene a evidenziare nel corso del suo intervento e cioè come le decisioni a livello territoriale spettino a chi quel territorio lo vive ogni giorno. “Quello che fa il partito in città lo decide il coordinatore”, dice infatti il sindaco di Cerveteri guardando Libertucci che definisce “persona seria e competente con ancora la voglia di mettersi in gioco”.

“L’idea di portare l’uomo di strada alla Camera mi fa venire la pelle d’oca”, prosegue poi il coordinatore riferendosi chiaramente ai penstatellati eletti alla Camera e al Senato. Proprio l’idea di arrivare a rappresentare il popolo attraverso un semplice simbolo pare, infatti, non piacere al fronte politico degli amministratori italiani che rivendicano “competenza” e la fiducia personale di quella preferenza espressa dagli elettori. Così come si dicono anche pronti a rivendicare, nei tavoli in questione, quello che sarà il proprio peso politico post-voto.

Così, in attesa che il panorama politico cittadino si delinei, è stato lo stesso Libertucci a spiegare i motivi della rottura con il PD, prima di poter tratteggiare il suo rinnovato impegno in vista delle amministrative.

“Intraprendere un’altra strada non è stato semplice, ma – le sue parole – dal PD me ne sono andato senza rancore, senza polemiche e con rispetto verso coloro che ancora ne fanno parte. Mi è bastato leggere la carta dei valori per capire che questo è il progetto giusto per riportare al centro le piccole comunità e uscire fuori dagli individualismi”.

L’esponente del partito dei sindaci si dice poi pronto a continuare a lavorare per la propria città, mentre Italia in Comune, a livello locale, sembra già aprirsi a nuove adesioni. Ma guai a chiamarli riciclati. “Diamo casa a chi non ce l’ha, – tira a corto Pascucci – la priorità del nostro operato sono i valori e la competenza delle persone”.

Discorso questo che sarà valido anche per scegliere la coalizione nella quale correre, pure se più di qualcuno alla nuova formazione sembra già strizzare l’occhio. Probabilmente lo stesso PD. La presenza del sindaco Battista sembra, infatti, un primo segnale.

Purché quello stesso partito decida di non mettere, di punto in bianco, “da parte le persone”, come in fondo lo stesso primo cittadino di Campobasso, nel suo intervento, sembra auspicare.

fabyabb

 

Redazione

CBlive

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