Politica

Tutti contro Toma, caos nel centrodestra. Le minoranze insorgono. Fanelli annuncia battaglia per garantire il rispetto della Parità di genere e Greco invoca il voto

Quando arriva il decreto di nomina le facce di consiglieri e assessori di maggioranza sono perplesse. C’è chi non ci crede. La nomina non sarebbe andata giù nemmeno ai vertici regionali del partito del presidente che ha agito totalmente solo.

Una contropartita immediata. Una “nomina concordata” mormora qualcuno tra i denti.

La maggioranza è sempre più in fibrillazione dopo quanto accaduto ieri, quando ancora una volta il governatore ha deciso di non tenere conto delle richieste dei suoi. E il fronte dei malpancisti è sempre più ampio.

Pochi minuti dopo l’ufficialità della nomina del nuovo assessore la Calenda tuona contro un presidente – il suo – che ha lasciato fermo al palo il Sociale.

Anche le minoranze, intanto, ci vanno giù duro. La Fanelli annuncia battaglia per garantire rispetto della Parità di Genere e Greco invoca nuove elezioni.

“Impugneremo gli atti e ci opporremo alla peggiore amministrazione regionale che il Molise abbia mai avuto”, annuncia la capogruppo dei dem in Consiglio regionale.

“Purtroppo, avevamo visto giusto. Salvini è partito da Pontida, è arrivato in Molise, ha dato gli ordini e Toma ha eseguito, piegandosi alla volontà della Lega Nord. E – prosegue la Fanelli – nonostante la legittima richiesta di sei consiglieri della sua ex coalizione di governo, che gli hanno ricordato gli impegni assunti, di fermarsi e condividere le scelte, il Governatore, sempre più prono al volere lombardo, ha nominato Marone assessore. Uno schiaffo a chi era stato leale con lui anche nel corso della sessione di Bilancio, quando ha deciso di stravolgere la legge elettorale, cancellare la surroga e mandare a casa quattro consiglieri, sempre della sua maggioranza…ormai sempre più ex maggioranza. Un record assoluto del peggior Governatore d’Italia, superato in negativo nel gradimento popolare solo dal Governatore lombardo della Lega Nord Fontana, che a sua volta è riuscito a fare peggio di Toma nell’emergenza Covid, che da parte sua non ha fatto praticamente nulla ed ora un’intera regione si trova a scontare gli effetti negativi di una sanità praticamente ferma e ingessata a causa delle sue indecisioni. Peggio di Attila! Dove passa Toma resta solo il deserto politico, soprattutto per chi continua a dargli credito”. 

“Al nuovo assessore Michele Marone, sinceri auguri di buon lavoro.  Ma anche lui, – spiega Fanelli – come il suo predecessore e tutta la Giunta, sono assessori illegittimi, perché ancora una volta non sono state rispettate le quote rosa.  Oltre la considerazione dovuta al genere femminile, infatti, esiste l’obbligo giuridico di avere almeno una donna in Giunta, nuovamente disatteso dal nostro Presidente. L’ennesimo gesto di disprezzo di Toma, contro il quale farò, faremo, ricorso e, insieme a tutte le donne che hanno condotto finora questa lotta di principio e di valore, impugneremo i provvedimenti di nomina e porteremo avanti tutte le altre battaglie politiche per mandare a casa questa, oramai, non maggioranza. Nel frattempo, per il nuovo Assessore Marone inizia un percorso difficile e tortuoso, con una sola nota positiva: sarà davvero arduo fare peggio di quanto fatto fin qui dalla Lega Nord per il Molise: nulla”.

“Vorrei trovare parole differenti scrive invece su Facebook il capogruppo dei 5 Stelle, Andrea Greco ma nulla è più vero, autentico e sempre attuale del “grido” che ci accompagnò per tutta la campagna elettorale del 2018. Non ho mai smesso di credere che potevamo farcela. In 20 abbiamo sfidato la più imponente armata del consenso mai dispiegata sul territorio regionale, con media nazionali a spalare montagne di letame su di noi, su di me, sulla mia famiglia. Orde di opportunisti eccitati all’idea di poter proseguire con le solite spartizioni di incarichi e nomine. Tutto, tutto il vecchio sistema contro di noi, ma noi fermi lì, a combattere.

Dopo 2 anni di nulla assoluto, due anni persi per il Molise e per i suoi figli, vi dico che ogni giorno penso a quanto avremmo potuto fare con amore e dedizione. Non ho smesso un secondo di indignarmi, di smascherare il volto reale di chi non vuole bene a questa terra ma vuole saccheggiarla della speranza.

Questa è la cosa triste: essere saccheggiati della speranza, e oggi Toma lo ha fatto di nuovo. Nominare un assessore esterno solo perché della lega nord, e magari in cambio di chissà quale candidatura, è un segnale che sembra voler dire ai suoi uomini e a tutto il Molise: io sono io… voi non siete nulla.

L’utilizzo delle istituzioni secondo un metodo spartitorio matematico, aritmetico, è la cosa più buia, nuda, smorta e triste che si possa immaginare. Nulla potrebbe servire in questo momento per infondere speranza ai molisani se non il ritorno alle urne, con ancora viva la forza di dare la spallata definitiva ad un sistema politico fatto di saltatori e opportunismi.

Volevo aspettare il ritorno del Consiglio in modalità ordinaria, perché li voglio guardare in faccia questi signori mentre portiamo in aula la mozione di sfiducia, temo però che non si possa più attendere.

Nonostante i tentativi di ipnosi diffusa di alcuni media regionali, che fanno di tutto pur di non dire quanto siete inadeguati a gestire la cosa pubblica, i cittadini vivono sulla loro pelle il dramma delle vostre manchevolezze, del vostro disagio indotto da logiche partitiche deviate e devianti.

E voi molisani – conclude Greco – ricordatelo sempre: ‘il buio non è l’assenza di luce ma la convinzione che la luce non possa più tornare’, e prima o poi tornerà. Andate a casa, noi siamo pronti”.

Redazione

CBlive

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