#sicambiaitalia: il comitato molisano per il ‘sì’ al referendum costituzionale spiega le ragioni della riforma
ANDREA VERTOLO
Il referendum sulla riforma Costituzionale è lontano ancora qualche mese, ma il dibattito già è vivace su entrambi i fronti. Al momento, sono soprattutto le anime interne ai partiti a creare nell’immaginario popolare delle facili rappresentazioni di ciò che significherà votare sì o no alle elezioni di ottobre. Il referendum d’autunno, al contrario delle scorse consultazioni referendarie in tema di trivellazioni in mare, non sarà soggetto ad alcun quorum per la sua validità. Si tratta, infatatti, di un referendum confermativo con il quale i cittadini potranno scegliere se rendere efficace la riforma della Costituzione voluta dal Governo Renzi, oppure lasciare così com’è il rapporto tra Camera e Senato.
Intanto a Palazzo San Giorgio nel pomeriggio di ieri, venerdì 13 maggio 2016, in una sala consiliare affollata e piena in ogni ordine di posto, il ‘Comitato Molise per il Sì’ ha voluto spiegare le proprie ragioni a favore della riforma.
“Siamo convinti – ha esordito Micaela Fanelli – che l’esito di questo referendum si giochi molto sulla comprensione dei temi”. Per il segretario regionale del Partito Democratico “se compresa nel merito questa riforma mostra molta luce. Sono convinta – ha concluso – che con questo voto renderemo più forte la democrazia del nostro Paese”.
Ad avvallare le ragioni del sì anche il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, il quale ha rimarcato come “in questo periodo ci sia ancora poca informazione sul tema. E’ un bene – le parole del primo cittadino – che il dibattito si accenda e che la politica ponga le basi per una discussione costruttiva, per quella che sarà una decisione fondamentale per il futuro del nostro Paese”.
Un significativo appunto è giunto anche dalle parole dell’ex Prefetto di Campobasso, Marcello Palmieri. “La Costituzione è una pagina di poesia – ha dichiarato – questo referendum non tange sulla sua bellezza ma vale solo per migliorare la nostra società”.
Chiare anche le parole di Vincenzo Di Nuoscio, docente univeristaro di Filosofia della scienza. “Il voto su questo referndum – ha affermato -è lapiù importante decisione degli ultimi anni sul futuro delle nostre istituzioni. La democrazia deve essere sempre di più sostanzale, non formale, e questa è un occasione importante per far evolvere allo stesso tempo l’idea della politica con la nuova idea di istituzione”.
I contenuti dela riforma sono stati poi illustrati da Fabio Serricchio docente universitario di Scienza della politica. Le slide e i documenti mostrati alla sala saranno inseriti nel sito del Partito Democratico del Molise per poter essere facilmente consultabili.
In sostanza, il professor Serricchio, ha voluto evidenziare come “con la nuova riforma costituzonale ci sarà una semplificazione delle procedure legislative, con la Camera dei deputati che diventerà l’unica assemblea legislativa. Si vedrà – ha continuato Serricchio – una riduzione del numero e dei costi dei senatori, riduzione che vedrà il numero dei componenti del Senato scendere da 315 a 100 dei quali 21 sindaci e 74 consiglieri regionali. Il Senato si trasformerebbe, inoltre, in una sorta di assemblea di rappresentanza dei Comuni e delle Regioni, incidendo molto sul nuovo rapporto tra Stato e Regioni stesse. Tra le novità – ha poi concluso il docente Unimol – anche la riduzione delle indennità dei consiglieri regionali. Ogni consigliere regionale, infatti, prenderà quanto il sindaco del proprio capoluogo di Regione”.