Servizi prima infanzia: è scontro Fanelli-Calenda
L'assessore: "In Aula emendamento bocciato anche da lei". La dem: "Non potevamo votare atti errati. Atti bocciati anche dallo stesso centrodestra incapace di garantire i servizi"
Botta e risposta tra l’assessore regionale al Sociale, Filomena Calenda e la capogruppo PD Micaela Fanelli sui fondi per la prima infanzia. La scorsa settimana, infatti, era stata l’esponente del PD a rimarcare come la Regione avesse stanziato finanziamenti con copertura solo parziale, chiedendo alla Giunta di trovare presto una soluzione.
Oggi la risposta piccata della Calenda che ha accusato la Fanelli di “non aver votato un emendamento che abbiamo portato in aula e messo al voto per garantire ulteriori 154.875 euro alle Sezioni Primavera”. L’assessore ha poi spiegato che nell’emendamento in questione erano previsti anche ulteriori fondi (120.000 euro) destinati pure al turismo accessibile . “Ebbene – ha continuato la Calenda – l’aula non lo ha approvato e ha quindi respinto lo stanziamento di quelle ulteriori somme reperite in sede di Bilancio”.
“Dunque – ha poi concluso l’assessore alle Politiche Sociali – l’intervento della Fanelli mi sembra palesemente fuori luogo ma soprattutto è chiaramente in contrasto con quanto espresso in aula meno di tre mesi fa. In sostanza mi pare di capire che alla fine, Micaela Fanelli, non faccia altro che smentire esclusivamente se stessa”.
Non si è fatta attendere la risposta della Fanelli che ha incalzato nuovamente la Calenda sullo stanzimanto dei fondi in questione. Cara Mena, – le parole delle Dem – quindi li troverete o meno i fondi per soddisfare tutti i progetti relativi ai servizi per la Prima Infanzia? Se portate in Consiglio un provvedimento specifico e dedicato, lo voto. Eccome! Fin qui non è stato così. Come saprà una esponente politica di lungo corso come te, infatti, l’assunzione di ogni atto relativo al bilancio è appannaggio e principale responsabilità della maggioranza che governa e non delle opposizioni! Soprattutto quando gli impegni sono contenuti in un minestrone di disposizioni ed emendamenti omnibus che certo noi non possiamo votare.
Ma il punto non è questo, amica mia. Il vero problema – dice ancora la Fanelli – è che tu stessa ammetti che un pezzo della vostra maggioranza non ha votato per il necessario aumento delle risorse, che quindi non è stato approvato e, dunque, se i soldi non ci sono, i servizi non saranno garantiti. E se non partiranno i progetti per il nido, prima infanzia e classi primavera, a rimetterci non saremo né tu, né io, ma bambini, insegnanti, famiglie e comuni. Dunque, non ti dolere se le minoranze bocciano le vostre proposte riguardanti atti che non potremmo mai votare, anche perché spesso e volentieri sbagliati nella forma. Ragiona invece sul fatto che come Governo regionale non avete i numeri per assicurare il minimo indispensabile.
E invece delle risposte piccate, impegnatevi un po’ di più, fate pace con voi stessi, trovate i soldi e portate in Consiglio un provvedimento urgente, per una volta tanto, scritto bene (che significa preciso e puntuale, non inserito in un pot-pourri di disposizioni slegate tra loro e soprattutto sistematicamente impugnate dal Consiglio dei Ministri davanti la Corte Costituzionale) e in Aula avrai anche il mio voto. Deciso e convinto, se in ballo ci sono centinaia di persone che aspettano l’avvio di questi indispensabili servizi, e sui quali da sempre vi sollecito, ahimè, con i vostri risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
A loro devi rispondere e spiegare perché non avete i numeri e non trovate i soldi. A loro, tu e il centrodestra, dovete garantire certezza e assistenza.