Politica

Sanità, sulla scelta del commissario ad acta braccio di ferro a Roma. Cinque Stelle tirano dritto sulla nomina di un ‘tecnico’

La nomina del nuovo commissario ad acta alla sanità tarda ad arrivare. La partita sui tavoli romani si gioca tutta tra la possibilità di un tecnico esterno o dell’affidamento dell’incarico al già presidente della Regione Molise, Donato Toma.

Sulla partita pesa soprattutto la posizione dei Cinque Stelle e del ministro, Giulia Grillo. Chiara  da tempo la volontà dei pentastellati e dell’esponente del Governo Conte, per i quali “un presidente della Regione non può ricoprire anche questa carica”.

E proprio questa è l’affermazione che, dopo il Consiglio dei Ministri di ieri, viene ribadita anche dal parlamentare molisano dei Cinque Stelle, Antonio Federico, a Roma per prendere parte all’incontro sulla Gam.

“Su questo aspetto – dice Federico –  stiamo anche ragionando su una norma che ne sancisca definitivamente l’incompatibilità”.

Intanto, per sbloccare la situazione il presidente Toma sarebbe stato coinvolto per la scelta di un nome. “Lui è il governatore e – dice ancora Federico – da un punto di vista istituzionale e di legittimazione popolare sicuramente non può essere escluso da questo momento”. Ma la quadra, al momento sarebbe ancora lontana dall’essere trovata.

Lo stesso numero uno del Molise rivendica che la scelta ricada sulla sua figura, con la designazione di un tecnico per il ruolo di sub-commissario.

In realtà, proprio Toma nel Consiglio regionale dello scorso 1° agosto aveva ricevuto l’endorsement dall’aula di Palazzo D’Aimmo. Un modo per far arrivare l’eco della voce della ventesima regione nelle stanze dei bottoni romane, dove al momento la partita è ancora aperta.

Intanto, in Molise più di qualcuno è con il fiato sospeso per sapere chi la spunterà.

Redazione

CBlive

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