Sanità, sulla governance della Fondazione spuntano i documenti. Frattura, Ruta e Leva: “Ecco le mail dell’ammissibilità della proposta”
Sul riordino sanitario è scontro. Mentre cittadini e comitati scendono in piazza per difendere i tagli del pubblico la polemica investe da un lato il governatore Frattura, Ruta e Leva, dall’altro la Fondazione Giovanni Paolo II. A seguito della conferenza stampa dei tre ‘piddini’ sull’integrazione tra la Fondazione e il Cardarelli a rispondere sono il rettore della Cattolica Franco Anelli e il presidente della Fondazione, Maurizio Guizzardi che sottolineano in definitiva come del piano in cui la struttura dovrebbe essere coinvolta non ne sono a conoscenza e manchino documenti ufficiali.
Nemmeno un paio d’ore più tardi la risposta di Frattura. Una nota stampa dai toni pacati dove il numero uno del Molise sostanzialmente spiega come “se dal confronto con le parti sociali dovesse emergere un’ampia condivisione”, allora la proposta sarà avanzata.
Poco più tardi arriva, però, il passo indietro. Una nota congiunta del presidente Frattura del senatore Ruta e del parlamentare Leva ha l’obiettivo di ricordare ai rappresentanti della Cattolica come sul cambio della governance della fondazione non solo ci siano stati incontri ma anche dei documenti, ovvero due mail. Una, quella del 1 marzo 2016, e prima ancora quella datata 26 febbraio. Occasioni queste, in cui ricorda il trio piddino “il professor Elefanti inviava all’indirizzo di posta elettronica del presidente della Regione Molise un parere legale relativo alla ipotesi di cambio della governance della Fondazione. L’invio faceva evidentemente seguito a quanto prospettato dal presidente Frattura, dal senatore Ruta e dall’onorevole Leva. Il parere in questione, cioè il parere che l’Università Cattolica del Sacro Cuore chiede, riporta nelle conclusioni che l’acquisizione del controllo gestionale da parte della Regione Molise nella Fondazione è ovviamente ammissibile sotto il profilo giuridico”.
Frattura, Ruta e Leva poi non ci vanno cauti e attaccano “chi è – domandano – che parla o agisce in modo irrituale e in sede non istituzionale”? Chi formula proposte senza accurata verifica della fattibilità tecnica, economica e giuridica? Come fanno i professori Anelli ed Elefanti a sostenere che in tal senso nulla è stato presentato, quando proprio il professor Elefanti ci ha inviato un parere legale?”
“Non a caso, – proseguono i rappresentanti del Pd – alle osservazioni contenute nel parere noi facciamo seguire un approfondimento giuridico che supera le perplessità sollevate sull’eventuale conseguente trasformazione in un organismo di diritto pubblico della Fondazione con il cambio della governance, senza mettere in discussione né le finalità istituzionali, né i riferimenti etici e morali del Centro di Tappino. Finalità, ci piace ricordarlo a noi stessi, che hanno a che fare con la salute dei cittadini molisani, con il loro diritto a cure di qualità. Non è nostra la volontà politica di contrastare lo sviluppo, fino a far cessare l’esperienza dell’istituzione no-profit che l’Università e la Fondazione rappresentano per il Molise: queste sono accuse pesanti e gravi ma totalmente infondate”.
Dopo le accuse poco celate il rilancio da parte dei tre su una proposta che sarà formalizzata all’Università e alla Fondazione, “solo se ci sarà un’ampia condivisione da parte delle istituzioni e del partenariato con i quali ci stiamo confrontando”. “Noi – chiosano Frattura, Ruta e Leva – lavoriamo così”.