Salvini a Campobasso per tirare la volta alla D’Alessandro. “Gli striscioni? Mi divertono, dovremmo ideare un concorso anche per quelli”. Bordate al centrosinistra e ai Cinque Stelle
"Il centrodestra è unito", ma all'appello mancano i big della politica regionale
“Dovremmo fare un concorso anche per gli striscioni”, dice il vicepremier Matteo Salvini, arrivato a Campobasso per tirare la volta della candidata sindaco del centrodestra, Maria Domenica D’Alessandro. Una battuta, quella del ministro, riferita alla manifestazione di protesta organizzata in città per il suo arrivo e che allude al VinciSalvini, il gioco a premi lanciato sulle pagine social del leader del partito del Carroccio.
“Gli striscioni – prosegue – se sono colorati mi divertono. Le minacce no. Quelle non mi appassionano”.
“La sinistra – aggiungerà poco dopo dal palco – invece di parlare di futuro, pensa ancora al fascismo. Il nostro vero avversario non è la sinistra, ma la rassegnazione. Se il 26 maggio non andate a votare, per cinque anni poi non lamentatevi”.
Il ministro dell’Interno, dal capoluogo, rispondendo alle domande dei giornalisti, lancia anche due messaggi dall’eco nazionale: “Finché ci sarò io l’Iva non aumenterà”. Il Governo gialloverde? “Durerà. Io sono di parola, non come qualcuno che ultimamente non lo è”: afferma Salvini riferendosi al Movimento 5 Stelle e all’outsider Di Maio, con cui gli scontri, complici le imminenti competizioni elettorali, sono sempre più accesi.
Dalle leggi approvate, dalla legittima difesa alla quota 100, Salvini passa poi a una dimensione più ampia del contesto nazionale. “Se ci votate, il 26 maggio cambiamo anche l’Europa. Solo così potremo uscire dalla gabbia del precariato”, dice alludendo alle politiche del lavoro.
Poi è il momento di entrare nel particolare. Di addentrarsi nel territorio che questa sera lo ospita e ai cui elettori si rivolge. Salvini lo fa a muso duro con l’attuale governo della città.
“Qui il centrosinistra ha fallito”, dice il ministro sollecitato dalle domande dei giornalisti. “Il centrodestra, invece, è compatto sulla candidatura di una donna e una professionista come la D’Alessandro”.
Quando, però, entra in sala, al Centrum Palace, accolto dai candidati della Lega di Campobasso e Termoli e, sul palco, da chi è in corsa per lo scranno più alto di Palazzo San Giorgio insieme all’assessore regionale al Lavoro, Luigi Mazzuto, quello che salta subito agli occhi degli addetti ai lavori è l’assenza dei big della politica regionale.
All’appello manca anche il governatore, incoronato solo un anno fa dalla presenza del leader del Carroccio nel medesimo hotel. “Il presidente ci saluta ma è impegnato a Roma per la Conferenza Stato-Regioni”, fa subito sapere l’esponente dell’esecutivo regionale che, questa sera, non è accompagnato da nessun altro big della politica regionale, né tantomeno dai colleghi di Palazzo Vitale e Palazzo D’Aimmo.
Tuttavia, proprio quella serata in cui Salvini, un anno fa, arrivò in città per incoronare Toma prima del voto, è lo stesso assessore regionale al Lavoro a ricordarla. “Questa sala ci ha portato bene”, dice per introdurre il vicepremier e “la prima candidata donna del centrodestra, nonché la prima candidata della Lega in Molise. Se cinque anni fa, avessimo fatto una previsione simile ci avrebbero internato e, invece, stasera siamo qui a raccontare che è accaduto davvero”: esulta Mazzuto prima di cedere la parola.
Quando alla candidata sindaco le viene passato il microfono, nelle sue parole ritornano proprio i temi caldi della Lega.
Immancabile quello della sicurezza, a cui la D’Alessandro fa riferimento rievocando lo spaccio di droga e gli arresti di ieri. Ma ritorna anche l’attenzione al sociale che, questa volta, viene evocata facendo riferimento alle tante donne e madri in difficoltà.
“La nostra politica – dice – è quella del fare, quella che offre soluzioni. Quella che mette al centro le persone, partendo dall’implementazione del tessuto produttivo ed economico di questo territorio”.
Poi la stoccata al centrosinistra di Palazzo San Giorgio e al bando Sea per l’assunzione di 30 lavoratori alla vigilia della campagna elettorale.
La D’Alessandro non risparmia nemmeno i Cinque Stelle, rei di “un’opposizione silente. Voi li avete sentiti?”, chiede alla platea, a cui racconterà di un reddito di cittadinanza come “una misura del tutto inadeguata”.
“Io guiderò questo territorio con tutto l’impegno che sarà necessario. Chiedo però ai cittadini di affrontare la sfida di questo rinnovamento”: è l’appello al voto con cui la candidata del centrodestra chiuderà il suo intervento.
fabyab