Resa dei conti nel centrodestra. Fuoco incrociato sulla coordinatrice di Forza Italia. Anche Micone a muso duro
La provincia di Isernia fa esplodere la crisi. Il presidente del Consiglio contro la Tartaglione. Nel mezzo un pizzino per il governatore
Fuoco incrociato sulla parlamentare molisana e coordinatrice regionale di Forza Italia, Annaelsa Tartaglione, dopo le elezioni alla Provincia di Isernia. Dopo le accuse dell’europarlamentare azzurro, Aldo Patriciello, arriva il duro commento del presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone.
Parole che di fatto potrebbero innescare una vera e propria esplosione in un centrodestra poco compatto e alle prese con numerose frizioni all’interno della maggioranza stessa di Palazzo D’Aimmo. La situazione regionale, infatti, implodere e l’accusa di Micone in fondo appare anche come un pizzino al governatore Donato Toma e alla sua volontà di comporre una Giunta in cui Forza Italia ha di fatto penalizzato altre forze politiche. Un discorso questo che si allrga poi a una serie di nomine negli enti subregionali imposti e mal digeriti da diversi esponenti di maggioranza.
Insomma, dopo la débâcle al Comune di Campobasso, la confusione generata nella provincia pentra, la resa dei conti nel centrodestra sembra essere appena iniziata.
Micone di fatto, prima delle accuse, ripercorre le tappe che avrebbero portato alla scelta del candidato che ha perso la competizione. “Voglio fare – le sue parole – un doveroso e importante passo indietro nel tempo per far luce su come sono andate le cose e sul perché il candidato che rappresentava la coalizione di centrodestra fosse Felice Ianiro, sindaco di Frosolone. Nella riunione, tenutasi il 3 agosto a Isernia, erano stati individuati, tra i partiti del centrodestra, due possibili nomi da candidare a Presidente della Provincia, ossia il sindaco di Frosolone, Felice Ianiro ed il sindaco di Roccamandolfi, Giacomo Lombardi, quest’ultimo fortemente condiviso dal Consigliere regionale, Michele Iorio. La candidatura del sindaco Ricci a quel tavolo non è stata mai proposta. Sempre in quell’occasione, l’onorevole Annaelsa Tartaglione, esponente di Forza Italia, si prese l’impegno di verificare se il sindaco di Isernia, Giacomo D’Apollonio, fosse interessato e disponibile a fare sintesi come candidato del centrodestra alla Provincia pentra. La stessa sera, la Tartaglione avendo verificato la non disponibilità di D’Apollonio ha convocato personalmente ad Isernia il sindaco Ianiro insieme al vicesindaco di Frosolone Nicola Di Biase, ai quali ha comunicato ufficialmente la piena disponibilità di Forza Italia e dell’intera coalizione di centrodestra alla candidatura di Ianiro, come l’unico e solo esponente della coalizione”.
“La stessa Tartaglione – incalza Micone – in questi giorni ha dichiarato come i partiti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia abbiano sostenuto Ricci, mentre un’altra parte del medesimo centrodestra Ianiro. Pertanto, mi chiedo come mai oggi la Tartaglione dichiari l’esatto contrario di quanto concordato al tavolo dei partiti e poi comunicato direttamente al candidato Ianiro? E, soprattutto, mi domando perché, la stessa ha pensato bene di smentire le cose sostenendo Ricci con i voti del Partito di Forza Italia unitamente a quelli del Partito Democratico e di qualche esponente vicino al Movimento 5 Stelle? Tutto ciò, probabilmente, vista l’esperienza diretta, è dovuto all’evoluzione in corso d’opera che vede un drastico cambiamento, proprio in questo periodo, per via delle concitate ed inaspettate vicende che stanno interessando i palazzi capitolini. Evoluzione che ha travolto anche le ultime consultazioni provinciali pentre, come cavie di questo esperimento romano”.
“Una pratica – per Micone – già, purtroppo e furtivamente, collaudata in Molise dall’esponente di Forza Italia, che firmando, nello scorso mese di aprile, il patto romano ha svenduto la Città di Campobasso imponendo, all’epoca, la scelta del candidato sindaco assegnandolo alla Lega. Mi sovviene un interrogativo se, già allora, si è voluto consegnare subdolamente Campobasso nelle mani di manovre sconosciute e frutto di giochi provenienti dai Palazzi romani.
Ci aspettavamo di giocare con le stesse regole rispettate, nell’aprile scorso da tutta la coalizione di centrodestra che ha sostenuto il candidato di Forza Italia, Francesco Roberti, a sindaco di Termoli e che oggi è sostenuto da tutta la coalizione alle prossime elezioni provinciali di Campobasso. Questo è l’unico chiarimento che la parlamentare di Forza Italia deve a noi tutti, ma soprattutto alla Città di Campobasso ed alla Provincia pentra”.
“Inoltre, – attacca ancora duramente Micone – mi tocca constatare che, l’onorevole Tartaglione, nonostante sia stata eletta nella Regione Puglia e non eletta direttamente dal popolo molisano, continua arrogantemente e prepotentemente a condurre una gestione pretenziosa della politica molisana, a partire da quella comunale fino a voler imporre l’assetto politico regionale. I malumori sono iniziati con la pretesa dell’assegnazione in Giunta regionale di due assessori al Partito di Forza Italia e continuati, sempre in maniera poco democratica, con l’attribuzione di infiniti elenchi di nomine regionali, penalizzando gli altri partiti eletti”.
“Credo che – conclude il presidente del Consiglio – sono queste le interferenze ed i modi che finora sono stati tollerati all’interno del centrodestra e che se reiterati in tale maniera potrebbero causarne una vera e proprio esplosione. Dobbiamo ricordarci che gli elettori, molisani e non, si aspettano e chiedono quotidianamente a noi politici di non essere il problema alle soluzioni, ma le soluzioni ai problemi perché di problemi già ne vivono tanti. Il politico deve vivere ed ascoltare il territorio, non solo ergersi quando si tratta di scegliere candidati papabili nelle competizioni elettorali, ma deve conoscere e cercare di risolvere le istanze di cui lo stesso territorio soffre”.