Referendum costituzionale, il ministro Boschi a Campobasso: “Non toccheremo i confini delle Regioni, diminuiremo i costi della politica. Sindaci e consiglieri regionali, col nuovo Senato, porteranno a Roma le istanze del territorio”
GIUSEPPE FORMATO
Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali, arriva nel capoluogo molisano puntuale. Ad attenderla, in una gremita Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, il governatore Paolo Frattura, il segretario regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli, il vice-sindaco di Campobasso, Bibiana Chierchia, e la deputata Laura Venittelli.
Appena arrivata a Campobasso, si concede alla stampa, solo per spiegare i motivi del ‘sì’ di una riforma che prende il nome proprio dalla trentacinquenne politica di Montevarchi, senza possibilità di dibattere sugli altri argomenti d’attualità politica del Belpaese.
“Non dobbiamo personalizzare il referendum costituzionale – le sue parole – perché siamo stati già criticati e, così, non pensiamo più alle sorti del governo, bensì soltanto al destino dell’Italia. Il voto del 4 dicembre permetterà ai cittadini di avere un’Italia più semplice. Noi chiediamo agli uomini e alle donne volenterosi di personalizzare loro la battaglia per cambiare il nostro Paese”.
“La riforma costituzionale – precisa il ministro Boschi, rassicurando i molisani – non tocca i confini regionali. Anzi, chi vuole ridisegnare la cartina geografica politica italiana sono proprio alcuni di coloro che stanno portando avanti le motivazioni del ‘no’. Noi rivediamo soltanto alcune competenze, perché occorre avere chiarezza su chi deve fare cosa. I cittadini, spesso, sono bloccati da una confusione, generata dalla ripartizione delle competenze, molte volte non chiare. La riforma farà chiarezza e imporrà regole uguali per tutta l’Italia. Io penso alla salute. È giusto che le Regioni facciano la programmazione e si adoperino per l’organizzazione, ma i diritti devono essere identici per tutto il territorio”.
“La riforma – ribadisce il ministro – ridurrà le spese della politica, perché i consiglieri regionali percepiranno l’indennità sulla base di quella del sindaco del capoluogo di regione. Mi auguro che i consiglieri regionali che voteranno ‘no’ lo faranno per gli interessi della collettività. In Molise, il governatore Frattura e diversi consiglieri regionali voteranno ‘sì’ nell’interesse dei cittadini e non per quelli propri. I sindaci e i consiglieri regionali, inoltre, facendo parte del nuovo Senato, porteranno a Roma le istanze del territorio, sulle quali lavoreranno a diretto contatti con i vertici delle istituzioni romane”
“È una riforma amplia e complessa – ha concluso Maria Elena Boschi – ma che farà crescere l’Italia”.