Rapporto Svimez, è allarme Sud. Giovani in fuga, lavoro precario e chi si ammala diventa sempre più povero. Maglia nera al Molise: unica regione con Pil negativo
È drammatica la fotografia del Sud Italia scattata dal rapporto Svimez 2018. Nell’anno precedente in questa vasta area del Belpaese, che continua a pagare una recessione mai terminata, ci sono stati più morti che nati, i giovani se ne vanno e iniziano a scappare anche gli stranieri. 1 milione e 883mila sono stati i residenti che in 16 anni hanno lasciato il Sud. Di questi, metà sono giovani.
Senza un piano di investimenti serio da parte del Governo, questa parte di Paese, così ricca di bellezze naturali e storia, rischia di essere praticamente cancellata.
In questa emorragia sociale che da troppi anni affligge l’Italia, a risentirne è soprattutto il Molise: l’unica regione meridionale che nel 2017 ha fatto registrare un andamento negativo del Prodotto Interno Lordo.
-0,1% il dato registrato nei 12 mesi dell’anno precedente. Si tratta di un numero che, nel 2015 era cresciuto dell’1,3% e, nel 2016, dell’1,1%.
Tra il 2015 e il 2017 l’economia della ventesima regione è stata sostenuta dal settore delle costruzioni (+26,4%), ma l’industria in senso stretto fa registrare una performance particolarmente negativa (7,4%).
I servizi nel triennio registrano un +2%, mentre a differenza di quanto si possa pensare, langue l’agricoltura (+0,4%).
A incidere in Molise, così come le altre regioni del Sud la pressione fiscale. Nonostante le elevate tasse a cui i contribuenti devono far fronte i servizi, però, sono praticamente inesistenti. Lo sono in termini di vivibilità dell’ambiente locale, di sicurezza, di adeguati standard di istruzione, di idoneità di servizi sanitari e di cura per la persona adulta e per l’infanzia.
In questo scenario, a essere posti ai margini sono i servizi per l’infanzia che quelli per gli anziani e per i non autosufficienti.
Ma l’intero comparto sanitario in Molise, come in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania, presenta differenziali in termini di prestazioni che sono al di sotto dello standard minimo nazionale. Si tratta, infatti, di regioni sottoposte a Piano di rientro che, seppur hanno avuto un recupero negli ultimi anni, risultano ancora inadempienti su alcuni obiettivi fissati. I dati sulla mobilità ospedaliera interregionale testimoniano le carenze del sistema sanitario meridionale, soprattutto in alcuni specifici campi di specializzazione, e la lunghezza dei tempi di attesa per i ricoveri.
I lunghi tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e ambulatoriali sono anche alla base della crescita della spesa sostenuta dalle famiglie con il conseguente impatto sui redditi. In regioni come il Molise strettamente collegato è, quindi, il fenomeno della “povertà sanitaria”, secondo il quale sempre più frequentemente l’insorgere di patologie gravi costituisce una delle cause più importanti di impoverimento delle famiglie.
Un quadro dalle tinte fosche quello dipinto oggi, mercoledì 1° agosto, nella sede di via di Porta Pinciana 6 a Roma dove sono state presentate le Anticipazioni al Rapporto Svimez 2018, alla presenza del ministro per il Sud, Barbara Lezzi.
Nel corso dell’incontro sono state anche presentate le stime sul PIL delle Regioni italiane nel 2017 e le previsioni Nord-Sud 2018 e 2019 sui principali indicatori economici, nonché i dati sulle recenti trasformazioni della società meridionale, in particolare per quel che riguarda i diritti di cittadinanza.