Protezione Civile, a casa gli operatori della sala operativa. Ciocca: “Troppo esoso il contratto con la Digis stipulato dall’ex governatore Iorio. Il servizio sarà internalizzato. A breve la discussione della proposta di legge”
Parte in maniera drammatica il 2015 per i 13 operatori della sala operativa della Protezione Civile, dipendenti della Digis, la società alla quale la Regione Molise non ha rinnovato l’affidamento del servizio. Per loro si è aperta infatti, dallo scorso 31 ottobre, la concreta possibilità della disoccupazione.
Sulla situazione, per la quale i lavoratori dichiarano battaglia, rivolgendosi alla magistratura, si è espresso il consigliere regionale delegato alla Protezione Civile, Salvatore Ciocca.
“Si tratta – ha chiarito l’esponente di palazzo Moffa – di un contratto scaduto e non rinnovabile a causa dell’eccessiva onerosità”. Ciocca ripercorre così la storia che ha portato la Digis, a partire dal dicembre 2011, a gestire la sala operativa, offrendo alla Regione un servizio per circa 700 mila euro l’anno.
“Il contratto – continua ancora l’esponente dei Comunisti – stipulato subito dopo le elezioni regionali e qualche mese prima dell’istituzione dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, prevedeva una cifra importante, rispetto alla quale, nel frattempo, si sono evidenziate anche altre peculiarità. Non è un caso – prosegue infatti – che, a seguito di una mia informativa, anche il contratto stipulato con la Digis srl il 22 dicembre 2011 sia finito, assieme ad altri documenti contabili per circa 2 milioni di euro, all’attenzione della Corte dei Conti a causa di 14 fatture da circa 60mila euro l’una, risultate inevase per un credito totale di circa 881mila euro”.
Ciocca parla di “fatture datate, che risultavano, insieme a tante altre, non liquidabili perché, a fronte del contratto stipulato con la Regione Molise ai tempi dell’allegra gestione delle emergenze del commissario straordinario Michele Iorio, non erano previste in alcuno stanziamento finanziario presente in Bilancio”.
Il consigliere delegato, dopo il duro attacco nei confronti dell’ex numero uno del Molise, chiarisce anche le intenzioni del nuovo governo regionale: internalizzare il servizio della sala operativa.
“Lungi da noi l’idea, del tutto errata, – dice ancora Ciocca – che traspare dai resoconti circa la vertenza che riguarda i lavoratori che prestavano la propria professionalità attraverso la società in questione e ai quali è scaduto il contratto. Ma la precarizzazione è stata la parola d’ordine di chi ci ha preceduto. Essa è stata utilizzata a mani basse e in tutti i settori, diventando strumento di potere ed evidenziando oggi quella logica miope, tesa solo alla creazione di clientele. La stabilizzazione delle unità professionali necessarie – prosegue – è invece l’obiettivo di questa maggioranza di Governo che si trova, ancora una volta, a tappare i buchi della personale gestione delle emergenze che ha cadenzato l’ultimo decennio della nostra storia. Riportare un servizio così essenziale all’interno della gestione diretta risulta indispensabile, visti i costi francamente esagerati sino ad ora corrisposti”.
Ciocca annuncia inoltre come “nelle prossime settimane sarà discussa la proposta di legge, già redatta, che distinguerà la ricostruzione post sisma dai servizi di Protezione Civile che ritorneranno, così come in tutte le regioni d’Italia, in capo al presidente della Giunta”.
“All’interno di questo percorso – sottolinea ancora il rappresentante di palazzo Moffa – si implementeranno i servizi che saranno in capo al personale efficiente e già formato. Passaggio questo che consentirà un reale risparmio che non avrà effetti sull’operatività e sui servizi. La Protezione Civile, il caso di ricordare, interviene in caso di calamità e di pericoli per l’incolumità, agisce di concerto con la Prefettura e le forze dell’ordine, collabora alla gestione delle emergenze. Quelle vere e dolorose – conclude Ciocca – di cui tutti noi, purtroppo, abbiamo memoria”.
fab.abb