Presidente Frattura soddisfatto: “In Molise 3 mila posti di lavoro in più”. Senatore Di Giacomo risponde: “Le solite baggianate”

È un Presidente sorridente e soddisfatto Paolo Di Laura Frattura che punta il dito sul Molise in ripresa occupazionale. A dirlo non è lui ma sono i dati dell’ultimo dossier Istat a parlare: in un solo anno il Molise ha visto un aumento di 3 mila posti di lavoro. “Questa evidente inversione di tendenza, dopo anni di indici negativi, è il primo e significativo segnale della ripresa che da tempo attendevamo” questo il commento a caldo del Governatore Frattura.

Scetticismo e dubbi avanzati dal molisano medio che, vedendo la situazione di precariato lavorativo, tra l’ironia e lo sgomento si chiede: “Ma dove sono questi 3 mila lavoratori in Molise?”.

Perplessità anche dalla politica e così il senatore Ulisse Di Giacomo etichetta le parole del Governatore Frattura come “le solite baggianate” e sottolinea come: “il Governatore non perde occasione per stare zitto”.

Non solo ma il senatore Di Giacomo spiega il vero motivo di questo trend in aumento: nessun merito a Frattura ma solo al Job Act votato in Parlamento. Dietro il numero positivo di occupazioni non ci sono 3 mila persone in più che hanno trovato lavoro ma semplicemente c’è un cambio di contratto da parte delle aziende che ha reso “il tempo determinato” ad “indeterminato”.

Se Frattura insiste ad avere dei meriti, l’esponente di centrodestra gli riconosce in soli due anni, dal 2013 al 2015, la capacità di aver fatto perdere al Molise ben 10 mila posti di lavoro, di aver portato un aumento pari al 20 percento delle famiglie molisane in condizione di disagio e di aver portato un calo al  Pil regionale del 10 percento.

In chiusura il senatore Di Giacomo fa riferimento anche ad una politica del malgoverno basata su sistemi lobbistici e conflitti d’interesse: “Questi si che sono i risultati del suo malgoverno, fatto di conflitti di interessi, di biomasse, di incarichi ad amici e ex soci, di sperpero di danaro pubblico, di metropolitana leggera, di disperazione della gente”.