ANDREA VERTOLO
“Basta tagli sulla pelle dei più deboli”, “la sanità è al macello”. Questi gli slogan ricorrenti che rappresentano le motivazioni della manifestazione in difesa della sanità pubblica, in programma a Campobasso il prossimo mercoledì 18 maggio.
Il corteo, che partirà alle 17,30 da Piazza San Francesco, vedrà la partecipazione di tutti i comitati nati in difesa degli ospedali della regione, oltre che delle numerose associazioni di cittadini. “Siamo tutti uniti da un’unica battaglia – spiegano gli organizzatori – quella di contrastare i piani operativi sanitari voluti dal governo regionale guidato da Paolo Di Laura Frattura”.
Nella conferenza stampa di questa mattina, sabato 14 maggio, avvenuta a Palazzo San Giorgio, i comitati rappresentati da dottor Italo Testa, hanno fatto sentire le proprie ragioni, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più cittadini e con la speranza di emulare, tra le vie del capoluogo, la partecipata manifestazione avvenuta a fine marzo ad Isernia.
“Le strutture sanitarie private – spiegano nel loro volantino – rappresentano un supporto al servizio pubblico ma non possono e non devono sostiturirlo, aprendo così alla possibilità che la salute dei cittadini venga consegnata alle logiche del profitto. Se la salute è un diritto – si legge poi nel manifesto – essa non può dipendere dalle possibilità economiche di ciscuno e, come ogni diritto, deve essere garantita a tutti i cittadini, senza alcnuna distinzione.
Per gli organizzatori della manifestazione “i piani operativi di riorganizzazione della sanità molisana, decisi dal Governature Frattura e dalla dirigenza amministrativa della Regione, promuovono un irragionevole quanto dannoso squilibrio tra sanità pubblica e privata, con l’adozione di misure che, in buona sostanza, spostano ingenti risrse economiche dal settore pubblico a quello privato. Questa situazione – fanno sapere ancora i promotori -porterà una difficiltà di accesso ai servizi per gli utenti dilantando, in questo modo, la disuguaglianza sociale, con possibilità di accesso alle cure solo per chi potrà permetterselo”.