Molise, la rete dell’emergenza è in grave difficoltà
Medici di famiglia: la situazione è insostenibile
CAROLA PULVIRENTI
Regione Molise, la rete dell’emergenza è in grave difficoltà. Dopo le segnalazioni di cittadinanzattiva, anche l’ Associazione Giuseppe Tedeschi denuncia la situazione di estrema precarietà in cui versa il sistema sanitario regionale, sotto Commissariamento da ben undici anni. E, mentre il Presidente Toma propone di rafforzare la medicina del territorio, la Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), denuncia che la situazione è insostenibile e chiede di fare chiarezza sulle regole per la gestione dei tamponi e la determinazione dei periodi di quarantena. La FIMMG chiede inoltre di garantire capillare informazione a tutti i cittadini, un gesto decisivo nella strategia della prevenzione, ma l’area della comunicazione sembra essere un’altra criticità del sistema sanitario molisano. Sul sito della Regione Molise non appare una pagina dedicata all’emergenza, non sono descritti i percorsi assistenziali, numeri di telefono o indirizzi. Tutto ricade quindi sui medici di famiglia, che vengono subissati di telefonate ad esempio perché, dopo 8 -10 giorni dalla loro richiesta di effettuare il tampone, i casi sospetti non vengono convocati dalla ASL.
Qual’era l’organizzazione della Rete dell’Emergenza, prima dell’inizio della pandemia? Per comprendere la situazione in cui versa la regione, occorre conoscere la situazione di partenza. In base alle informazioni presenti sul sito di ASREM e alle segnalazioni delle associazioni locali, rileviamo che l’Ospedale di Campobasso viene da tempo identificato come punto di riferimento per l’emergenza, ma anche come centro di eccellenza per la gestione di situazioni complesse. Agli altri presidi ospedalieri era affidato il primo soccorso e la gestione dei pazienti cronici. Infine ai servizi territoriali veniva affidata la gestione della terapia del dolore e delle cure palliative. Oggi però il decreto rilancio, approvato a luglio, chiede alle regioni di riorganizzare la rete assistenziale, prevedendo misure di identificazione e gestione dei contatti, di organizzazione dell’attività di sorveglianza attiva. Lavoro che viene effettuato dai Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con i medici di medicina generale, nonché con le Unità speciali di continuità assistenziale. In poche parole ai medici di famiglia viene chiesto di svolgere il doppio del lavoro, con le stesse risorse umane e strutturali, in aggiunta anche all’attuale campagna vaccinale. La federazione FIMMG riferisce che si sta operando oltre ogni limite e la rete dell’emergenza è in grave difficoltà.
Necessario un intervento aggiuntivo del Governo per la Regione Molise. E’ quello che chiede l’Associazione Giuseppe Tedeschi: – occorre sostenere ogni attività di presa in carico, trasporto, ricovero e cura dei pazienti affetti da coronavirus.- L’associazione denuncia l’immobilismo decisionale dovuto all’accavallamento delle responsabilità tra il Commissario Arcuri, il Presidente della Regione, i Commissari ad Acta per la sanità nominati dal Governo Nazionale, l’ASREM e altri soggetti istituzionali.