Molise diviso in due dal taglio delle Regioni: arriva lo stop della Serracchiani: “Non è nell’agenda del Governo. Dopo le Province sarebbe un triplo salto carpiato”
“Il taglio delle Regioni non è nell’agenda del Governo”. A dichiararlo è la vicesegretaria del Partito Democratico, Debora Serracchiani in un’intervista di oggi, martedì 27 ottobre, al Corriere della Sera. A tirare un sospiro di sollievo il governatore Frattura e i molisani stessi, che già vedevano la piccola regione dividersi.
Secondo l’ordine del giorno a firma dei parlamentari del Pd, Roberto Morassut e Raffaele Ranucci, approvato dal Governo agli inizi del mese di ottobre, nella nuova cartina geografica la Regione Adriatica dovrebbe nascere dall’unificazione di Abruzzo, Marche e parte del Molise, con la provincia d’Isernia, insieme a una zona del Lazio. Mentre la Regione del Levante dovrebbe accogliere Puglia e parte del Molise, con la provincia di Campobasso e della Basilicata, con la provincia di Matera.
Un disegno che, per buona pace dei molisani, sfuma oggi con le parole della Serracchiani.
“Non si può – si legge ancora sulle pagine del Corsaro – mica cominciare dalla coda. E poi abbiamo appena deciso l’abolizione delle province. Accorpassimo ora le Regioni, sarebbe un triplo salto carpiato. Insomma, tutto è possibile, ma nell’interesse dei cittadini”.
Dichiarazioni che arrivano come una doccia fredda per Morassut e Ranucci che nell’approvazione dell’odg avevano visto un segno concreto della riorganizzazione delle regioni italiane.
Sulle pagine del Corsaro la Serracchiani nega poi eventuali interessi personali, dato che il Friuli-Venezia Giulia di cui è presidente, è a statuto speciale e “quindi non è toccata neanche dal Titolo V, figuriamoci da questo”.
A essere riportate sul Corriere anche le parole del governatore Frattura, che non si è detto contrario all’accorpamento delle Regioni, bensì al voler creare confini che non tengano conto della storia e della cultura di un territorio.