L’arringa di Facciolla: “Nessuna illegittimità per la ricostruzione dei miei immobili. Calpestata la mia dignità, chi ha collaborato al servizio delle ‘Iene’ pagherà”
Il vice-presidente della Giunta regionale del Molise, Vittorino Facciolla, sceglie un terreno neutro, la sala di un hotel, per difendersi dalle accuse mossegli dalle ‘Iene’, la trasmissione di Italia 1, che domenica 12 marzo 2017 ha mandato in onda un servizio dal titolo ‘I fondi per i terremotati intascati dall’assessore’.
Secondo la nota trasmissione di Mediaset, l’ex sindaco di San Martino in Pensilis, oggi alla guida degli assessorati regionali all’Agricoltura e alle Politiche per il Sociale, avrebbe usufruito illegittimamente dei fondi per la ricostruzione post-sisma, relativamente a tre immobili adiacenti alla sua residenza. “Tre immobili per un totale di altrettanti vani”, ha precisato immediatamente Facciolla.
Si tratta di fondi per centocinquantamila euro, “non percepiti dal sottoscritto – ha sottolineato Facciolla – ma che, secondo prassi, giungono direttamente alle imprese e ai tecnici”.
Facciolla, prima di ‘difendersi’ dal servizio delle ‘Iene’, torna sulla vicenda di ‘Vincenzo il portaborse’, per la quale l’assessore regionale è stato indagato con procedimento archiviato, mentre per il suo collaboratore lo scorso 28 febbraio è arrivata l’assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”.
“Sono stati due anni davvero duri – ha ribadito Facciolla – perché sono stato sotto la lente d’ingrandimento del Gico, il capo d’imputazione è stato modificato tre volte, fin quando è arrivata l’archiviazione. Il mio collaboratore Vincenzo, lavoratore in mobilità, che nell’occasione del servizio andò in confusione, ha dovuto sottoporsi a un processo per truffa, ma anche in questo caso l’assoluzione ha dimostrato la legittimità dell’incarico. Nulla, però, potrà ricompensarci rispetto a tutto quanto abbiamo subito. Di fronte a questo tipo di comunicazione, la persona diventa un nulla nel tritacarne mediatico”.
In sala presenti il governatore Frattura, l’assessore regionale Veneziale e il segretario regionale del PD, Fanelli.
Il vice-presidente della Regione Molise, chiarito questo aspetto, ha tuonato contro il servizio delle ‘Iene’ sui fondi della ricostruzione post-sisma: “È stata perpetrata nei miei confronti violenza e falsità. Depositerò una querela contro chi ha realizzato il servizio, contro chi lo ha sollecitato e contro chi ha partecipato. Un servizio che lede la dignità morale della persona. Ho deciso di parlare pubblicamente, perché ho voglia di rispondere, non avendo nulla da nascondere, al mio popolo. Anche mia mamma, che ha 80 anni, avrebbe voluto essere presente quest’oggi. In tanti mi hanno sconsigliato di organizzare questa conferenza, perché sarei tornato sull’argomento e avrei messo in condizione le ‘Iene’ di tornare sul servizio”.
“Tutte motivazioni valide – la precisazione di Facciolla – ma io non posso non chiarire alcuni aspetti fondamentali di questa vicenda. Avevo messo a disposizione della redazione di Mediaset tutta la documentazione sulla materia e le sentenze della giustizia amministrativa, che hanno fatto giurisprudenza. Sulla procedura amministrativa del rilascio della sanatoria c’è stato un prima e un dopo e rispetto a questo lasso temporale non c’è stato un cittadino molisano che abbia chiesto la sanatoria e non gli sia stata concessa”.
Facciolla, durante la sua ‘arringa’ difensiva, ha lanciato anche una frecciatina all’avvocato Oreste Campopiano, che nel servizio delle ‘Iene’ accusa il collega di San Martino in Pensilis. “Più che come legale – la stoccata di Facciolla – avrei presentato Campopiano come primo dei non eletti della lista che mi vide, nel 2013, premiato con il seggio in Consiglio regionale e come colui che, sin da subito, ha chiesto che mi dimettessi, in quanto assessore, per permettere il suo ingresso a Palazzo D’Aimmo. Tra l’altro, Campopiano più volte ha parlato di un accordo pre-elettorale, secondo il quale io, in caso di nomina in Giunta, mi sarei dimesso da consigliere. Una teoria, la sua, falsa, anche perché se mi avesse chiesto, prima delle elezioni, un simile accordo non l’avrei fatto candidare con la mia lista”.
“Ciò che dice Campopiano – ha affermato l’assessore regionale – nel servizio di Italia1 è calunnioso e la documentazione in mio possesso dimostrerà le sue falsità”.
A prescindere dal fatto, non la imbarazza, vista la sua posizione, la richiesta di fondi pubblici? “Assolutamente no, anche perché a San Martino in Pensilis chiunque ha fatto richiesta ed era nelle condizioni di ricevere l’aiuto pubblico ha visto evasa la sua legittima domanda. Non c’è un mio concittadino che non abbia completato l’iter dopo il sottoscritto. Nel mio caso, dopo quindici anni i lavori ancora non sono terminati”.
Il servizio delle ‘Iene’ ha fatto vedere situazioni di cittadini ai quali non è stato riconosciuto il diritto. “Ho conosciuto queste realtà dopo il servizio. Quelle case non sono nel territorio di San Martino in Pensilis e occorrerebbe chiedere ai rispettivi Comuni il motivo per il quale quei cittadini sono rimasti fuori dalla possibilità di usufruire dei Peu. Secondo la delibera di Giunta regionale durante la legislatura Iorio, dovevano essere i Comuni a esprimersi con le schede di valutazione”.
Rispetto a quanto affermato nel servizio delle ‘Iene’, Facciolla mostra una sentenza del Tar Molise, la numero 678: “Non lo dico io, ma l’ha affermato un giudice amministrativo. L’acquirente subentra nei diritti acquisiti da chi vende. Io dispongo di tutta la documentazione necessaria per dimostrare il contrario di quanto affermato nel servizio di Italia1. Gli stessi documenti che ho trasmesso al ‘Fatto Quotidiano’, che mi ha contattato per un articolo sullo stesso argomento. Dopo aver ricevuto i documenti, credo non abbiano ritenuto più opportuno scrivere niente”.
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