Insieme si vince, ma tutti sono pronti ad andare da soli. Nel centrosinistra l’attesa ha la meglio. Per il centrodestra Alemanno ufficializza il nome di Mancini
Pronti al confronto, ma altrettanto pronti ad andare da soli. È questo il messaggio lanciato dal vice-premier Angelino Alfano alla convention di Alternativa Popolare. Il ministro agli Affari esteri del Governo Gentiloni pone un unico freno: nessun accordo con Matteo Salvini. Insomma, nessuna deriva nel centrodestra.
Sempre Alfano rivendica poi con forza i risultati di governo di questi anni, convinto comunque che “Ap c’è e ci sarà anche tra quattro anni”. Sul Pd, inoltre, puntualizza: “è stato Berlusconi a collaborare col Pd dai tempi del governo Monti e Letta, poi ha cambiato idea lui, non noi”.
Se lo scenario a livello nazionale sembra alquanto confuso le cose non sembrano andare meglio in Molise, dove a pochi mesi dalle votazioni regionali il panorama stenta a delinearsi. Intanto, mentre ieri una nutrita delegazione di amministratori della regione era tra le fila di Alfano, il Movimento Nazionale per la Sovranità a Isernia affianco a Gianni Alemanno, ha ufficializzato il primo candidato alla carica di presidente. Ma andiamo con ordine.
Tra le fila della convention del ministro degli Affari esteri, c’erano, al fianco dell’assessore regionale Pierpaolo Nagni, c’erano il consigliere provinciale di Campobasso, Giovanni Varra, gli ex assessori provinciali Fabio Talucci e Alessandro Di Labbio, gli esponenti della Giunta di Palazzo San Giorgio, Francesco de Bernardo e Salvatore Colagiovanni, il consiglieri Giovanni Di Giorgio e Antonio Columbro, il consigliere provinciale di Isernia, Mike Matticoli, il consigliere comunale di Isernia, Andrea Galasso. Ma anche alcuni sindaci, come quelli di Busso, Vastogirardi e Pescolanciano: Michele Palmieri, Andrea Di Lucente e Manolo Sacco. Stranamente assente, invece, il sindaco di Santa Croce di Magliano, Donato D’Ambrosio, vicino a Nagni, ma che negli ultimi tempi sembrerebbe poter essere intenzionato a percorre altre strade. Così come assenti, il consigliere regionale Carmelo Parpiglia e il consigliere comunale di Campobasso, Antonio Di Renzo, entrambi riconducibili all’assessore Nagni. Stesso discorso per Cristiano Di Pietro, che sembra aver trovato l’intesa per una sua candidatura con il vice-presidente della Giunta regionale, Vittorino Facciolla.
Sulla coalizione in vista delle regionali, anche in quest’area, il monito che arriva e che in qualche modo viene ribadito è il clima di attesa affinché il panorama politico regionale si delinei meglio. Dal canto suo, Nagni si dice disposto a riconfermare l’alleanza del 2013.
Stesso appello che arriva da Frattura nell’incontro da Pozzilli. Il governatore, solo qualche tempo fa, aveva fatto intuire come la coalizione si sarebbe potuta ricostituire con quell’area del Pd scissionista, ovvero con i parlamentari molisani Ruta e Leva, intenzionati, invece, a costruire un Ulivo 2.0 lontano dai renziani, ma anche da Alfano e Patrciello.
Cosa questa che Leva oggi ribadisce ancora una volta. “Paolo Frattura e – dice Leva facendo eco al governatore – coloro che hanno condiviso le sue scelte non potranno mai essere ricandidati alla carica di presidente della Regione. MDP e l’Ulivo 2.0 sono nati per ricostruire il centrosinistra. Quindi il PD anziché effettuare vuoti ed inutili appelli all’unità dovrebbe precisare il perimetro della coalizione. Noi non staremo mai dentro un’alleanza con Alfano e Patriciello. Quindi i tatticismi di Frattura e dei suoi megafoni non ci interessano”.
Per il momento, dunque, l’unica cosa certa rimane il nome di Giovancarmine Mancini tra le fila del centrodestra, la cui candidatura è stata lanciata da Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e segretario nazionale Mns, intervenuto al fianco della consigliera regionale Angela Fusco Perrella, del coordinatore regionale Carlo Perrella e Gabriella Peluso, responsabile del partito per il Sud.
Obiettivo della candidatura di Mancini “voler recuperare unità nel centrodestra”. Dal canto suo, Mancini si dice pronto alla campagna elettorale e riproporre le tematiche già affrontate nel 2011.
Ma sull’unità in Molise, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, a pochi mesi dalla tornata elettorale la strada sembra ancora molto lunga.