Gam, fine della cassa integrazione. I lavoratori incontrano il presidente Cotugno. “Presto il gruppo di lavoro”. Speranze nell’Area di Crisi, ma operai allo stremo
Hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, i lavoratori della Gam, l’azienda avicola di Bojano, sempre più preoccupati per il loro futuro occupazionale. La riunione, avvenuta a porte chiuse, si è tenuta a palazzo Moffa prima dei lavori dell’aula. I lavoratori dello stabilimento di Monteverde a Cotugno hanno evidenziato tutte le loro angosce circa il termine della cassa integrazione, previsto per domani, mercoledì 4 novembre.
Con questa imminente scadenza, l’azienda ancora chiusa e il concordato fallimentare ancora non omologato, le inquietudini dei lavoratori aumentano di giorno in giorno. Gli stessi hanno, così, chiesto un coinvolgimento dell’intero Consiglio regionale per cercare in tempi stretti una possibile soluzione. Sulla questione, Cotugno ha assicurato il proprio impegno personale e istituzionale per creare un apposito gruppo di lavoro composto dagli esponenti dell’esecutivo di via Genova, del Consiglio, dei sindacati e dei lavoratori. Ciò attraverso la messa a punto di un cronoprogramma di interventi sia nell’immediato, per la fine dell’attuale ciclo di cassa integrazione, che per la ripresa dell’attività produttiva e l’operatività dell’intera filiera avicola.
Il presidente dell’aula di via IV Novembre ha anche evidenziato come il gruppo di lavoro che intende costituire in seno al Consiglio regionale potrà raccordare le varie iniziative in atto per trovare la giusta prospettiva di azione alla luce delle possibilità date dal riconoscimento dell’Area di Crisi, dalla partenza del Psr e dalle strategie e programmazioni portate avanti dalla Giunta, anche su espresso mandato del Consiglio regionale con i vari Ordini del Giorno approvati in passato.
Tuttavia, i lavoratori, con i tempi che stringono e il concordato non omologato avvertono il rischio, sempre più concreto, di vedere sfumare la possibilità di un altro anno di cassa integrazione. Con famiglie e figli a carico si tratta di operai che da tre anni attendono la ripartenza della filiera, senza aver mai avuto la possibilità di vederne alcuna traccia.
L’Area di Crisi apre al momento uno spiraglio di salvezza, ma pensare ai tempi sembra già appannare ogni remota speranza.