Fondo per i portaborse, la Procura indaga per capire se quei soldi siano stati spesi per finalità ‘non istituzionali’. Lente d’ingrandimento sull’attività dei consiglieri eletti dal 2006
Ancora un’indagine scuote la classe politica molisana. La Procura di Campobasso sta indagando, infatti, sul famigerato articolo 7, per il quale la piccola regione è arrivata circa due anni fa alla ribalta delle cronache nazionali. Gli inquirenti vogliono far luce sul famoso bonus di 2mila 700euro non rendicontabile, istituito dalla finanziaria regionale del 2002, al quale gli esponenti di Palazzo Moffa erano particolarmente affezionati.
Ora sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle c’è il modo in cui quei soldi siano stati impiegati da chi tra il 2006 e il 2013 è stato seduto tra gli scranni del Consiglio regionale. Quegli oltre 2mila euro, seppur non rendicontabili, dovevano infatti servire ad attività istituzionali ed è questo ciò che stanno accertando le Fiamme Gialle.
Come si ricorderà, il fondo rimase in vita anche a seguito della spending review del decreto Monti, mentre successivamente, a novembre 2013, ci fu anche un bizzarro tentativo di disciplinarlo in modo che fosse il Consiglio a gestirlo per poter contrattualizzare i portaborse. A tirare le orecchie alla politica molisana ci pensò però il Consiglio dei Ministri che in pratica obbligò, nel successivo mese di dicembre, l’assise regionale a sopprimere l’articolo 7.
Insomma, una storia che non fa onore agli amministratori regionali, soprattutto in un momento di gravi difficoltà per il territorio e per i suoi cittadini. Una vicenda sulla quale la Guardia di Finanza e la Procura potranno far emergere gravi irregolarità per tutti coloro che hanno utilizzato quel denaro in maniera difforme da quanto stabilito dalla normativa e per usi del tutto personali.