Eurodesk, presentato il programma che mette in rete gli enti locali con l’Unione Europea: uno strumento per favorire l’occupazione dei giovani. Presenti i sindaci dei centri molisani
È stato presentato dal consigliere regionale Vincenzo Cotugno, presso il parlamentino della Giunta regionale del Molise, ‘Eurodesk’, la struttura del programma comunitario Erasmus+ dedicata all’informazione, alla promozione e all’orientamento sui programmi in favore dei giovani promossi dall’Unione europea e dal Consiglio d’Europa. Presenti anche il consigliere regionale Nunzia Lattanzio e alcuni sindaci dei centri molisani, interessati all’iniziativa.
‘Gioventù in Movimento’ è il tema del programma, volto a trovare nuove prospettive di lavoro per le nuove generazioni dei Paesi europei.
“Il posto fisso – ha esordito Cotugno – non esiste più, ma il Molise deve fare di tutto per far restare i propri giovani sul territorio. La strada da perseguire è lo sblocco dei finanziamenti europei, troppo poco utilizzati fino a questo momento. Un buon lavoro, in tal senso, lo sta già facendo il sindaco di Riccia, Micaela Fanelli. In questo momento, per il futuro dei nostri giovani, occorre lasciare da parte le logiche di partito e le diatribe interne, perché sul tema lavoro deve esserci lo sforzo condiviso di tutti coloro che occupano un ruolo nelle istituzioni. È in ballo il bene del Molise”.
“Lavoreremo per coinvolgere gli enti locali e le associazioni di territorio – ha fatto eco Lattanzio – per far sì che, anche in Molise, possa prender forma questo interessante strumento che guarda al futuro del nostro territorio e dei giovani molisani”.
La rete Eurodesk è composta già da 34 Paesi in rete con 200 strutture in tutta Europa. Si parte dal presupposto che l’Italia, nonostante il supporto finanziario dell’Unione Europea, negli ultimi 25 anni solo il 9% dei ragazzi tra i 15 e i 30 anni ha usufruito delle opportunità di mobilità educativa e che, inoltre, secondo gli ultimi dati del Governo del Belpaese sottolineano come siano 2.250.000 i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che né studiano né lavorano, “segno di uno scoraggiamento personale cronico e di forte impatto sociale”.
Il programma ‘Gioventù in Movimento’ mira, così, a dare ai giovani europei entro il 2020 la possibilità di studiare e formarsi all’estero, al fine di aumentare il proprio tasso di occupabilità.
Ora la palla passa agli enti locali, che con un minimo investimento possono aderire alla rete nazionale di Eurodesk e fornire ai propri giovani uno strumento di supporto per chi vuole integrarsi in Europa, tornando nel proprio Paese con un tasso di occupabilità maggiore e con aspettative di guadagno migliori. In Italia, infatti, i laureati, non solo non trovano lavoro, ma guadagnano anche di meno rispetto ai propri colleghi degli altri Stati europei.
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