Ecomont, Toma: “Cittadini più intelligenti dei giornalai”. L’Ordine dei Giornalisti insorge: “Il presidente chieda scusa alla categoria”
"La dignità umana non è mai contrattabile e l’umiliazione professionale non è accettabile", si legge nella nota dell'OdG
Le dichiarazioni del presidente delle Regione Molise, Donato Toma, rilasciate ai microfoni di Teleregione, sono suonate come un pugno in faccia alla categoria dei giornalisti, appellata, in modo del tutto dispregiativo dal numero uno del Molise, come quella di giornalai.
Le parole sono state pronunciate in riferimento alla vicenda Ecomont e al ruolo ricoperto dal governatore nel collegio sindacale della società diversi anni fa. Notizia questa la cui onda era stata poi cavalcata dal Movimento Cinque Stelle.
A insorgere contro le parole di Toma è stato l’Ordine dei Giornalisti che, sulla vicenda, ha preso una posizione decisa attraverso una nota che reca la firma della presidente OdG Molise, Pina Petta, dei consiglieri nazionali, Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone, e del presidente del Collegio dei revisori, Giuseppe Formato.
“La dignità umana non è mai contrattabile e l’umiliazione professionale non è accettabile. Speriamo che il governatore della Regione Molise, Donato Toma, chieda scusa ad una intera categoria, quella dei giornalisti, pesantemente offesa dinanzi ai microfoni di una televisione locale. Un atto inqualificabile per la massima istituzione regionale. Un atto che, a memoria d’uomo, non ha precedenti dall’istituzione della Regione Molise”.
“I cittadini non sono stupidi – ha detto testualmente Donato Toma – sono molto più intelligenti di quanto non immaginano i giornalai”.
“Con tutto il rispetto per i giornalai che sono la nostra ‘vetrina’ (e pure andrebbero, al pari nostro, tutelati, soprattutto in regioni geograficamente ‘difficili’ come il Molise), – commentano dall’Ordine – siamo stanchi di essere, ogni qual volta ‘c’è una notizia’, additati dal politico di turno con gli epiteti più disparati. I giornalisti del Molise non meritano un trattamento del genere”.
“Rispetto ai colleghi delle altre regioni, e questo sì che i cittadini lo sanno, – continua la nota – devono fare i salti mortali per assicurare comunque un prodotto di qualità. Sempre. I giornalisti del Molise mai come in questo periodo storico, anche per scelte della politica, stanno attraversando un momento drammatico. A preoccupare, in particolare, è la crescente precarizzazione lavorativa; molti colleghi ormai per periodi sempre più lunghi (anche vent’anni!) vengono costretti ai margini del sistema produttivo e professionale, con pesanti ricadute economiche, sociali, psicologiche ed esistenziali”.
“Il giornalista, in Molise più che da altre parti, grazie alla presenza (tranne rare eccezioni) di opportunità prive di prospettive a lungo termine, è a tutti gli effetti un cittadino di serie B, che non può costruire il proprio futuro, e nemmeno contribuire allo sviluppo del Paese, e ciò in netto contrasto con quanto stabilito dalla Costituzione. Tutto ciò a fronte di un lavoro offerto sempre con la massima professionalità. Per questo ci auguriamo – concludono dall’Ordine – che il presidente Toma chieda scusa e, poiché è un commercialista di lungo corso, ci faccia sapere, numeri alla mano, quanti giornalisti lavorano (per la coalizione alla quale fa capo) in possesso di un contratto di categoria che tuteli la dignità umana e professionale, oltre a quella lavorativa“.