Dalla lotta alle mafie all’analisi politica: il vescovo di Campobasso-Bojano si scopre grillino
"Dai Cinque Stelle era attesa più forza e nel centrodestra hanno avuto la meglio i legami familiari”, il commento sul voto di Bregantini
A poche ore dal risultato delle Regionali arriva anche il commento del vescovo di Campobasso- Bojano, GianCarlo Bregantini. È lo stesso metropolita a rilasciarlo in tutta spontaneità ai microfoni di Radio Vaticana. Bregantini si sofferma prima sul dato dell’astensionismo che ha contraddistinto il voto dello scorso 22 aprile, poi in una chiosa per nulla criptica lascia intendere le sue aspettative. “Ci si aspettava – dice infatti Bregantini – maggior forza dei Cinque Stelle”. Un commento a cui fa seguito un’analisi che pone il panorama locale in relazione a quello nazionale che, probabilmente, ha influito – ragiona Bregantini – perché è diventata un monito al M5S ad essere concreti, a fare programmi più precisi”.
Messa al lato la sconfitta dei Cinque Stelle la riflessione si concentra sulla vittoria del centrodestra. Un risultato dato dalla forza di aver messo insieme “tantissimi partiti” che per Bregantini hanno fatto “avere la meglio ai motivi legati soprattutto ai legami familiari”.
“Mi aspettavo – dice senza mezzi termini Bregantini – ci fosse un ricambio maggiore, sulle scelte probabilmente hanno influito le vecchie logiche di amicizia. E’ il limite di questa esperienza. Però al di là di questo aspetto, la dialettica penso che sarà molto innovativa, dobbiamo certo molto molto lavorare, insieme”.
Ma sua eccellenza si lascia andare anche a un giudizio di valore sull’ex governo Frattura, legato all’analisi di una sconfitta “prevedibile” della sinistra. “E’ un momento, questo, di purificazione certamente necessaria, anche perché – dice il metropolita – i precedenti nomi della Sinistra che hanno guidato la Regione hanno operato bene ma forse la gente, il popolo non lo ha recepito abbastanza”.
Le dichiarazioni di Bregantini si chiudono, infine, con la necessità di progettare un futuro in cui è necessario fare in modo che l’attenzione ricaduta in questi giorni sul Molise non rappresenti solo e semplici “fuochi d’artificio”.
Giudizi di valore sulla politica locale, quelli che arrivano da via Mazzini a cui ormai i molisani sono stati abituati da tempo. Nemmeno in occasione del venerdì santo Bregantini ha risparmiato i numerosi fedeli accorsi davanti la casa circondariale di Campobasso per il suo intervento nell’attesa sosta della processione.
Il chiaro riferimento alla scadenza elettorale in quell’occasione arrivò sia dal vescovo che dagli interventi dei detenuti del carcere. Nulla di strano, dunque, o nulla di diverso a cui il prelato da anni ha abituato i suoi fedeli.
Se non fosse che in molti a Bregantini piacerebbe pensarlo ancora e soltanto come un simbolo della lotta alle mafie.