Bagno di folla a Campobasso per Emiliano: “Accoglienza che mi carica di responsabilità. Cancelliamo mille giorni di delusioni e di illusioni per i giovani italiani costretti a emigrare”
GIUSEPPE FORMATO
Il ritardo sulla tabella di marcia del candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, Michele Emiliano, in arrivo da Roma, ha permesso un cambio di programma: uno spostamento dalla Sala consiliare del Comune di Campobasso alla Sala della Costituzione della Provincia.
Nemmeno il senatore Roberto Ruta, forse, si aspettava il bagno di folla, che ha accolto nel capoluogo molisano il Presidente della Regione Puglia. Poco dopo le 18,30 un fiume di persone ha attraversato Corso Vittorio Emanuele per raggiungere via Milano, tra la curiosità di chi si trovava in quel momento a passeggiare.
“Sono emozionato – l’esordio del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano – e non sono dichiarazioni di circostanza. Trovare una sala così bella e, soprattutto, piena mi mette addosso un grande senso di responsabilità. Ora capisco perché la maggioranza del Partito Democratico abbia voluto organizzare questo congresso con ‘rito abbreviato’. La nostra mozione ‘Noi siamo partito’ sta riscuotendo ovunque grande successo”.
“Il Partito Democratico – ha affermato Michele Emiliano – è pieno di gattopardi, nel quale non sono pochi coloro che provano a cambiare affinché tutto resti uguale. La nostra mozione, però, portata avanti da ‘pochi ma buoni’, ha dimostrato di avere una vera voglia di cambiamento”.
“Si tratta – ha spiegato Emiliano, ‘braccato’ dai giornalisti al suo arrivo davanti alla Sala della Costituzione – di un’alternativa secca al nulla lucente di Matteo Renzi, il quale aveva illuso il sottoscritto, così come milioni di italiani. Aveva promesso di restituire speranza ai giovani, promettendo investimenti nel lavoro e nella ricerca. Nulla di tutto ciò. La verità è una: i nostri validi giovani sono stati costretti a dover lasciare i propri territori, nonostante la loro validità professionale. Ci siamo trovati di fronte a una emigrazione intellettuale, che ha riguardato, indistintamente, Nord e Sud. E a costoro non è stata data una valida motivazione, che ha avuto come conseguenza la perdita di nostre professionalità e l’impoverimento dei territori. Tra le altre cose, parliamo di coloro ai quali quattro anni fa il Partito Democratico ha chiesto la fiducia. Nel programma ‘Italia Bene Comune’, che condusse il PD al governo, c’era scritto ben altro, rispetto a quanto fatto nei mille giorni di Renzi. È stato cancellato l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, i rapporti di lavoro sono stati regolati con i voucher acquistati in tabaccheria e rispetto al loro scriteriato utilizzo nessuno si è opposto. Ci siamo ritrovati norme nello Sblocca Italia, che, insieme ad altre leggi preesistenti, permettevano la trivellazione nei nostri mari e, così, appena eletto alla presidenza della Regione Puglia, insieme ai governatori di Basilicata, Molise e Abruzzo, siamo stati costretti a combattere”.
“Il Partito Democratico – l’appello dell’ex sindaco di Bari – ha una sola alternativa: la nostra mozione, che chiude mille giorni di delusioni e amarezza. Non sono stati in grado nemmeno di mettere mano alla legge elettorale, per la quale occorreva rivedere l’attuale norma secondo quanto dettato dalla Corte Costituzionale. Avevano, in sostanza, il libretto delle istruzioni, per approvare la nuova legge. Potrei continuare sulle mancanze, ma mi fermo qui, perché ho pietà del mio partito”.
“È un grande dolore per me – ha sottolineato Michele Emiliano – vedere la fuoriuscita di Rossi e Speranza ed è stata una brutta pagina vederli appellare come vigliacchi. Io non vivo a Roma e non vedevo lo stalking che è stato perpetrato alle minoranze del PD. Sono arrivati al limite della sopportazione. Io sto combattendo anche per loro e sto lottando per mantenere il progetto di un partito ulivista, aperto dai cattolici moderati alla sinistra, sulla base del modello di governo della città di Bari e della Regione Puglia. Un modello che ci consentirebbe di arrivare al 40% anche con l’attuale legge elettorale e provare a governare l’Italia”.
“Ringrazio il Molise e tutti i simpatizzanti che mi hanno accolto – le parole di Emiliano – che con amicizia e coraggio mi supportano. Stare vicino al sottoscritto, infatti, è un atto di coraggio e amore verso l’Italia. Parlo di persone che hanno capito il mio messaggio. E in politica comprendere è meglio che correre senza una direzione”.
“Vorrei liberare i giornalisti – ha concluso Emiliano – e vorrei restituir loro la libertà di parlare, senza il rischio, magari, di scrivere male di qualcuno e quest’ultimo chiami il direttore della testata per rimproverarlo. Il nostro Paese deve tornare a vivere secondo le regole della Costituzione repubblicana. Proveremo a vincere, ma non si illudano in caso di una nostra sconfitta in questo congresso. Resteremo nel Partito Democratico e non molleremo”.
“In ogni caso – la previsione dell’aspirante segretario nazionale del Partito Democratico – ci rivedremo a breve, prima della scadenza naturale della legislatura, perché questa maggioranza renziana non ha più la forza e il fiato per governare”.
LEGGI CHI ERA PRESENTE ALL’INCONTRO CON MICHELE EMILIANO.