Autonomia differenziata, il Governo a confronto con le Regioni. Il Sud contro la norma del DDL Calderoli che penalizza il Mezzogiorno
Anche il presidente del Molise, Donato Toma, di dice contrario all'eliminazione dei LEP
Ha preso il via oggi oggi il confronto tra il Governo e le Regioni sul progetto dell’autonomia differenziata e su quella che è diventata la molto discussa Proposta di Legge del ministro leghista Roberto Calderoli.
Una bozza contestata dal centrosinistra, da molti governatori delle regioni del Sud, primo fra tutti il numero uno della Campania, Vincenzo De Luca, così come da molti costituzionalisti. Ma non va meglio nemmeno sul fronte del centrodestra, dato lo scetticismo all’interno della maggioranza con Fratelli d’Italia che vuole che il progetto autonomista proceda di pari passo con la riforma della Costituzione in senso presidenzialista.
In realtà, la dibattuta questione portata all’attenzione dal PD, ma anche da Azione e da i i governatori come De Luca ma anche come lo stesso numero uno del Molise, è tutta racchiusa nel comma 2 dell’articolo 3 del DDL da dove di fatto viene stracciato l’obbligo, in capo allo Stato, di garantire i LEP – Livelli Essenziali di Prestazione – in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Secondo il comma 2 dell’articolo 3, i Lep potranno essere stabiliti con un decreto entro 12 mesi dall’approvazione della Legge, ma se ciò non dovesse accadere l’autonomia differenziata sarà valida per tutte le materie: compresa sanità, istruzione e ambiente.
Una norma su cui spingono molto i presidenti di Lombardia e Veneto ma che preoccupa molto il Mezzogiorno, dove i Livelli essenziali di prestazioni troppo spesso restano solo sulla carta. Un Sud da sempre molto penalizzato nei criteri di ripartizione delle risorse nazionali da quella “spesa storica” che tornerebbe nuovamente a pesare. In pratica chi si oppone al provvedimento contesta un meccanismo che in questo modo si andrebbe a consolidare verso una strada del non ritorno, nella quale a chi spende di più, perché ha già più e migliori servizi da erogare, viene dato di più a discapito di chi ha di meno.
Ecco perché in molti pensano che una simile norma oltre a essere anticostituzionale, andrebbe a dividere – ancora di più – l’Italia in due.
Intanto, mentre come già detto anche il presidente del Molise, Donato Toma, sul punto ha promesso battaglia, a commentare l’incontro di oggi è stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
“Ringrazio – ha detto – il Ministro Calderoli per la sensibilità istituzionale avuta nell’anticipare alla Conferenza delle Regioni la bozza del provvedimento sull’Autonomia differenziata, ma anche per il franco confronto sugli importanti temi connessi alla prossima Legge di Bilancio. In particolare abbiamo spiegato le priorità e discusso le proposte delle Regioni sulla Legge di Bilancio inviate al Governo. E’ fondamentale una forte collaborazione istituzionale per superare le principali emergenze economiche e sociali. La salvaguardia di molti servizi a cittadini e imprese è infatti strettamente legata agli equilibri dei bilanci regionali. Sotto osservazione, in particolare, le compensazioni per i mancati introiti nel trasporto pubblico locale e in sanità le risorse non ancora riconosciute per la pandemia e il caro energia. Il Ministro Calderoli ha comunque rassicurato sulla volontà del Governo di continuare nel solco della leale collaborazione istituzionale. Lo dimostra anche questo primo coinvolgimento delle Regioni nei processi di riforma e decisionali”.
“Con questo spirito – spiega Fedriga – studieremo la proposta di disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia differenziata presentata dal Ministro Calderoli. E’ una bozza di lavoro, quindi la esamineremo, faremo delle proposte e daremo il nostro contributo per migliorarla insieme. Ad esempio le Regioni hanno chiesto l’approvazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. E’ l’inizio di un confronto e di un progetto che vede già partecipi alcune Regioni, ma l’intendimento è di allargare la prospettiva alle Regioni che vogliano acquisire una maggiore responsabilità su alcune materie a seconda delle proprie specificità”.