Politica

Arresto per mafia di Nicosia, la parlamentare molisana Giusy Occhionero indagata per falso in concorso

La parlamentare molisana Giusy Occhionero è indagata dai pm di Palermo per falso in concorso. Nell’ipotesi di reato, la Occhionero, eletta in quota LeU alla Camera e recentemente passata a Italia Viva di Matteo Renzi, avrebbe consentito ad Antonello Nicosia, arrestato per mafia, di entrare nelle carceri e di svolgere un ruolo da tramite tra i boss in cella e i loro clan.

Il rapporto di collaborazione tra i due, però, sarebbe stato formalizzato solo successivamente. Alla parlamentare è stato notificato un avviso di garanzia.

La  Occhionero, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Nicosia, del boss di Sciacca Accursio Dimino e di due presunti favoreggiatori, già nelle scorse settimane, era stata sentita dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dai pm Gery Ferrara e Francesca Dessì.

Dall’indagine era emerso che, oltre a progettare estorsioni e omicidi, Nicosia entrava e usciva dalle carceri, incontrando anche capimafia detenuti al 41 bis, grazie alla Occhionero.

I due si erano conosciuti tramite i Radicali. Il 21 dicembre, dopo aver avuto con Nicosia solo contatti telefonici, la Occhionero è arrivata a Palermo e ha incontrato l’esponente radicale con cui è andata immediatamente a fare un’ispezione al carcere Pagliarelli. All’ingresso ha dichiarato che Nicosia era un suo collaboratore: circostanza, hanno accertato i pm anche attraverso indagini alla Camera, falsa. All’epoca, infatti nessun rapporto di lavoro era stato formalizzato.
Il giorno successivo i due hanno fatto, con le stesse modalità, visite nelle carceri di Agrigento e Sciacca.

Nicosia, che è stato arrestato per mafia, è ora indagato con la Occhionero per falso in concorso aggravato dall’avere favorito Cosa nostra. Alla parlamentare è stato anche notificato un invito a comparire per la prossima settimana.

 

Redazione

CBlive

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