Antonio Di Pietro fa da collante per il centrosinistra. L’ex Ministro: “Basta litigare, si lavori per i cittadini. Si costruisca l’autostrada prima che la progettino altrove”
GIUSEPPE FORMATO
Antonio Di Pietro ha funto da collante del centrosinistra nella serata di lunedì 3 novembre 2014. A Campobasso c’è stato un momento di confronto, al quale hanno preso parte tutti i ‘big’ della politica molisana, quella parte che sta governando, oltre alla Regione Molise, anche nei due capoluoghi, Campobasso e Isernia.
L’ex leader dell’Italia dei Valori, già Ministro dei Lavori Pubblici e delle Infrastrutture, ha riunito attorno al tavolo Micaela Fanelli, segretario regionale del Pd, il Governatore Paolo di Laura Frattura, oltre al consigliere regionale di ‘Rialzati Molise’, Vincenzo Cotugno.
Presenti tra il pubblico alcuni protagonisti della scena politica regionale, diversi amministratori dei centri molisani, oltre che tanti simpatizzanti e curiosi.
“La ricetta per salvare il Molise? Ci vuole impegno e collaborazione”: così ha esordito Tonino Di Pietro davanti alla folta platea di giornalisti ‘armati’ di telecamere, microfoni e taccuini. “Basta litigare, perché i cittadini sono stanchi di vedere discutere, dalla mattina alla sera, coloro che stanno nelle istituzioni – ha proseguito Di Pietro –. I cittadini vogliono il Molise, ma non solo. Occorre lavorare sulle infrastrutture, su un fisco equo, per dare lavoro ai giovani e, dunque, per dare la possibilità agli imprenditori di assumere. In Molise, inoltre, ci sono troppi sprechi, al pari di una non sufficiente assegnazioni di risorse, che tra le altre cose, spesso, non sono nemmeno utilizzate”.
Antonio Di Pietro, che dal 2006 al 2008 è stato Ministro per le Infrastrutture e in quella veste strenuo difensore dell’Autostrada del Molise, non poteva non soffermarsi sulla strada a scorrimento veloce della quale si parla da anni, senza che la stessa abbia visto ancora la luce: “Approfitto di questo appuntamento per lanciare un appello al Presidente Frattura, alla Giunta e al Consiglio regionale: chiamatela come volete, ma fate in modo che il collegamento tra Adriatico e Tirreno passi per il Molise. Da Ministro mi sono battuto, impegnando anche fondi per una strada di fondamentale importanza. Collegare, attraverso il Molise, l’Adriatico col Tirreno sarebbe una grande conquista economica, sociale e commerciale. Non facciamoci rubare il progetto, sbrighiamoci, prima che questo collegamento venga realizzato un po’ più su, ad Ancona, o un più a Sud, a Bari”.
Nessuna bandiera di partito all’incontro e Di Pietro ha spiegato il motivo: “In questo momento occorre andare oltre i partiti. Io l’ho fatto e invito anche gli altri a farlo. Ai cittadini non interessano più le sigle e i simboli, vogliono che vengano risolte le emergenze del Molise. Sono venuto a Campobasso senza bandiere, superiamo tutti il sistema dei partiti e dei loghi, lavorando insieme al bene della regione. Noi tutti stiamo dando un aiuto a Frattura, assumendoci le responsabilità per governare. Nell’equilibrio di bilancio si devono individuare le priorità di intervento, che nel Molise possono essere rintracciate nell’efficienza sanitaria e in altri settori, come cultura, ambiente, nelle specificità della piccola e media impresa e in tutte le peculiarità, tipiche del territorio molisano”.
Sulla locandina dell’incontro pubblico ‘Molise 2015 – Idee a confronto’ due fotografie: quella di Antonio Di Pietro e quella di Paolo di Laura Frattura, Presidente della Giunta regionale del Molise, il quale ha sentenziato: “Col senatore Ruta abbiamo ridefinito il programma elettorale, sia a livello regionale che parlamentare. Sono convinto che con Di Pietro condivideremo i temi del programma del centrosinistra. Abbiamo ribadito l’alleanza per la legislatura, con gli obiettivi da raggiungere nei cinque anni, ma voglio sottolineare come non ci sia stata un’intesa tra due sole persone, bensì tra tutto il centrosinistra. Il 2015 dovrà essere l’anno dello sviluppo e della crescita, perché abbiamo risistemato i bilanci regionali e, ora, potremo passare alla fase dell’investimento. Potremo contare anche sui fondi europei 2014-2020, slittati di un anno perché c’è da sottoscrivere ancora l’accordo di partenariato. Dall’anno prossimo, quindi, punteremo anche alle risorse comunitarie”.