Il metodo utilizzato per a scelta del candidato sindaco ha lasciato l’amaro in bocca a molti esponenti del centrodestra cittadino. Non lo hanno nascosto nemmeno i due consiglieri comunali uscenti di Palazzo San Giorgio, Francesco Pilone e Marialaura Cancellario.
Con il primo che ancora non scioglie le riserve per un’eventuale candidatura (seppur molto vicino a chiudere con Fratelli D’Italia) e la seconda già planata tra le fila di Forza Italia, i due nell’incontro con i giornalisti convocato questa mattina, 24 aprile, in fondo si sono salutati dopo il percorso compiuto nell’aula consiliare.
Ognuno per la sua strada: dopo dieci anni di cammino insieme il simbolo di Democrazia Popolare, prima a sostegno di Gino Di Bartolomeo, poi approdato tra le fila dell’allora candidato sindaco Michele Scassera, non sarà presente alla tornata elettorale di maggio. Nessun simbolo nemmeno per il Popolo della Famiglia.
Schieramenti i cui rappresentanti avevano partecipato ai tavoli cittadini per la scelta del candidato, prima ovviamente che il patto di Arcore riemettesse tutto in discussione e desse la tanto contesa casella alla Lega.
“Questa occasione era doverosa per ringraziare quanti avevano sostenuto il mio nome al tavolo, ma anche per dimostrare la vicinanza alla candidata D’Alessandro”, dice Francesco Pilone, tante volte chiamato in causa come uno dei possibili papabili alla corsa per lo scranno più alto di Palazzo San Giorgio.
“Dire che Democrazia Popolare e il Popolo della Famiglia non prenderanno parte alla competizione elettorale era doveroso, perché – prosegue – chi fa politica deve sempre metterci la faccia”.
Che il metodo utilizzato abbia lasciato attonito il consigliere uscente è impossibile non dirlo dopo il paragone utilizzato. “È come se – dice Pilone – uno dovesse partecipare a un concorso pubblico e, dopo aver seguito i criteri indicati dal bando per presentare la domanda, alla fine gli viene detto che l’istanza doveva essere inoltrata in un’altra sede”.
Sulla stessa scia Lorenzo Cancellario che ai giornalisti presenti ha voluto ricordare tutto l’iter messo in campo per arrivare a una scelta condivisa dal territorio.
“Quando la Lega ha rivendicato il candidato sindaco ci saremmo aspettati di avere quantomeno una voce in capitolo. Ci saremmo aspettati che il tavolo si fosse tornato a riunire per confrontarsi sul nome voluto dal partito del Carroccio. Purtroppo non è stato così”, dice Cancellario che, comunque, ha optato per la via dell’unione.
Un’unione che porta la figlia Marialaura tra le fila di Forza Italia. “Perché – spiega la stessa – a livello nazionale i movimenti civici hanno subito una battuta d’arresto, a differenza dei partiti tradizionali. La mia adesione va a un partito di moderati con cui condivido una serie di temi, come quelli del lavoro, delle politiche europee e dell’immigrazione, a differenza invece dei partiti più populisti di centrodestra”.
Ovviamente anche per la Cancellario il sostegno va tutto in direzione della candidata sindaco donna della Lega, mentre il programma che era stato stilato in occasione dell’incontro del 1° marzo scorso insieme ai cittadini sarà ora messo a disposizione della coalizione.
fabyab