La delega delle Attività Produttive resterà nelle mani del sindaco Antonio Battista. L’unico assessore, ormai ex, a non aver firmato la fiducia al centrosinistra per la continuità amministrativa 2019-2014 è stato Salvatore Colagiovanni.
Il primo cittadino di Campobasso, dunque, ha incassato la fiducia dei restanti otto assessori, tutti presenti, eccezion fatta per l’assente Francesco De Bernardo, alla conferenza stampa con la quale Battista ha spiegato le ragioni dell’azzeramento dell’esecutivo cittadino.
Otto assessori hanno firmato la fedeltà al centrosinistra, attraverso un documento nel quale non c’è traccia di una possibile riconferma di Battista, il quale, però, confida nello statuto del Partito Democratico, che, almeno sulla carta, lo dovrebbe vedere come riconfermato alla guida della coalizione.
E proprio la mancata certezza che Battista sarà il candidato sindaco è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, costringendo Colagiovanni a presentare un contro-documento con tre condizioni: prima fra tutte la ricandidatura del sindaco uscente.
Un’opzione questa, senza la quale l’ex assessore al Commercio non se l’è sentita di firmare. E così al primo cittadino non è restato che riconfermare la stessa squadra, avocando a sé solo le deleghe che prima erano nelle mani di Colagiovanni. Non ci sarà, infatti, nessuno a sostituirlo nei palazzi di via Muricchio.
“Ringrazio Colagiovanni”, esordisce Battista dinanzi ai giornalisti convocati nel primo pomeriggio di oggi, 9 gennaio 2019, nella sala Giunta di Palazzo San Giorgio, dove il sindaco ci tiene ad essere a fianco di quella squadra chiamata a raccolta. Nonostante lo sguardo di molti abbia cambiato direzione a partire dalle scorse regionali.
“Le nostre strade si dividono – aggiunge – ma non è da escludere che possano riunirsi. Colagiovanni avrebbe aderito se io fossi stato il candidato sindaco delle prossime amministrative”, dice il primo cittadino confermando la versione dell’ormai ex assessore.
“Tuttavia – aggiunge Battista – in un contesto simile, le scelte vengono prese con l’intera coalizione. Quindi, pur ringraziandolo per la stima e il lavoro svolto, non potevo accettare le sue condizioni”.
Battista si dice poi “a disposizione della città fino a scadenza mandato”.
“Oggi – continua – la cassaforte non è chiusa. Continuiamo a essere aperti a chi vorrà sposare le idee del centrosinistra. Per il momento manterrò per me le deleghe di Colagiovanni. Io – chiosa il primo cittadino – mi sono rimesso nel circuito delle primarie, ma se si dovesse decidere di non farle sarò io il candidato sindaco”.
Delineata la situazione di quella crisi di governo che sembra oggi solo in parte rientrata, Battista vuole poi dare qualche dato di quanto fatto in questi anni.
“In un anno e mezzo – sostiene – abbiamo recuperato in cinque anni di non amministrazione. Per questo – specifica – dobbiamo vincere e governare per altri cinque anni”.
“A giorni saranno terminati i lavori della tangenziale e del sottopasso”, ricorda il primo cittadino che non ha remore nell’evidenziare come non abbia “alcuna intenzione di consegnare la città in mano al centrodestra”.
Ma Battista, che si affida all’onestà morale, sembra anche definirsi l’uomo della divina provvidenza. “Se qualche assessore passerà dall’altra parte ne risponderà con la sua coscienza”, afferma infatti il sindaco della città, già proiettato verso la competizione elettorale della prossima primavera.
Poco importa poi se anche qualche consigliere dovesse optare per la stessa soluzione. Per Battista la posizione degli inquilini dell’Assise civica resta di gran lunga differente da quella degli assessori che, giustifica, ovviamente molto meno.
Battista, infine, ricorda a tutti di sostenere il Presidente del Consiglio comunale, Michele Durante, per la corsa alla segreteria regionale del Partito Democratico, “con larga base a Palazzo San Giorgio”.
“Abbiamo chiuso un bell’accordo con un unico candidato come segretario della federazione Molise centrale”, che sarà Andrea Vertolo, primo dei non eletti alle scorse amministrative in quota Comunisti Italiani.