Al ‘Cardarelli’ riorganizzato e potenziato il servizio di Oculistica. Toma: “La sanità è solo pubblica, il privato di qualità funge solo da complemento. Investimenti in questa direzione”
All’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso è stata presentata la riorganizzazione dell’Oculistica pubblica molisana, guidata dal direttore della Struttura Complessa, Arturo Moscato. Gli ambulatori si trovano nell’ala nuova del nosocomio del capoluogo di regione.
L’Asrem ha proceduto a realizzare un importante potenziamento, sia in termini di attrezzature tecnologiche che di personale, per dare maggiore forza all’assistenza oftalmica del Servizio Sanitario Regionale, in sinergia con l’Università degli Studi del Molise.
“L’Unità Operativa Complessa – ha spiegato Arturo Moscato – rinasce a Campobasso, perché sono anni che era ferma. Abbiamo avuto l’unità su Larino di grande qualità, ora con la riorganizzazione ci siamo dovuti attivare su Campobasso. Qui anche gli studenti di Medicina dell’Unimol potranno frequentare l’Ospedale ‘Cardarelli’ per specializzarsi, ma ci daranno un aiuto anche dal punto di vista chirurgico. Siamo stati rafforzati, seppur l’organico sia ancora carente di personale”.
“Offriamo la Diagnostica di Primo e Secondo Livello – ha concluso Moscato – con apparecchiature rivoluzionarie, come l’Angio OCT che riesce a coniugare le due metodiche precedenti, esplorando appieno il fondo oculare, verificando le eventuali patologie di tipo vascolare”.
Insieme al direttore generale Gennaro Sosto, al direttore sanitario Antonio Lucchetti e al direttore amministrativo Antonio Forciniti, presente anche il governatore Donato Toma, per il quale “l’intenzione di questo governo regionale è quella di partire dal pubblico con il privato, seppur eccellente, a fungere da completamento”.
“La sanità in Italia deve essere pubblica – ha incalzato Toma davanti ai Primari dei nosocomi molisani e ai vertici dell’Asrem – e anche in Molise occorre investire sul settore pubblico, così come nelle intenzioni di questo esecutivo. Anche se, a mio avviso, non esiste la dicotomia pubblico-privato, poiché l’affare sanità è di tutti, quindi deve essere pubblica”.
“Immaginate se la Difesa o l’accertamento dei tributi venisse dato ai privati e non svolto da organi statali”, l’esempio del Presidente della Giunta regionale del Molise.
“Non si dica che il sottoscritto – ha ribadito Toma, invitando i Primari a trasferire questo concetto ai dipendenti – sia orientato per il sistema privato, soprattutto perché stiamo dimostrando con i fatti che gli investimenti li stiamo facendo sugli ospedali pubblici, che non sono la cenerentola, come qualcuno in passato ha fatto credere. Questa cattiva pubblicità verso i nosocomi pubblici hanno avuto come conseguenza che diversi validi medici, a contratti firmati, hanno preferito lasciare il Molise per andare a lavorare altrove”.
“Oggi abbiamo un unico serio problema in Molise – l’affondo al governo gialloverde – Da sei mesi il Molise è sprovvisto del Commissario ad Acta, per la cui figura sto pressando quotidianamente il ministro Grillo. Solo in questi giorni la lascerò in pace, visto che deve partorire. Ma è indispensabile che si debba nominare il Commissario e che quest’ultimo sia il Presidente della Giunta regionale del Molise. Ci stiamo assumendo responsabilità che non ci competono, mentre stiamo investendo sul pubblico con i fondi che le norme ci consentono di spendere. Non è vero, come millanta qualcuno, che stiamo mettendo in campo azioni illegali. Noi prima studiamo le norme, poi applichiamo le nostre azioni, come è stato per il finanziamento dell’esecutivo regionale di 1.200.000 euro per il reparto di Neurologia e la Stroke Unite per gli interventi immediati riguardanti le conseguenze dell’ictus”.
“Le misure per il Patto per il Molise, pari a 105 milioni di euro, possiamo spenderli – le parole del governatore – E non come dice qualche solone che non possiamo farlo. Stiamo intervenendo sulle strutture pubbliche per interventi necessari e prima che il Governo nazionale cancelli questi fondi, poiché c’è il rischio che le somme stanziate e non spese entro il 31 dicembre 2018 vadano perse”.
“L’integrazione ‘Cardarelli’ – ‘Cattolica’ va rivista – ha concluso Toma – Notizia non ancora ufficiale, i Ministeri della Salute e delle Finanze hanno bocciato il progetto per alcune indubbie criticità, ma noi siamo pronti a rimettere mano anche su questo versante. Per gli ospedali di Agnone e uno tra Venafro e Isernia, invece, andrebbero ricostruiti e per far ciò la soluzione si chiama Inail, che finanzia la costruzione di ospedali nuovi. Ma per applicare questo progetto sono necessari il Commissario ad Acta e concludere il piano di rientro della sanità molisana”.