Elezioni, ventesima Regione sorvegliata speciale. Martina (PD) ridimensiona: “I molisani non sono cavie da laboratorio”
Il segretario reggente del PD il 18 in visita in Molise lancia bordate alla Lega di Salvini
Prosegue la parata dei big della politica in occasione dell’ultima settimana di campagna elettorale, prima del voto del prossimo 22 aprile. A tirare la volata al candidato presidente del centrosinistra, dopo il premier Gentiloni, sarà la volta di Maurizio Martina, in Molise il prossimo mercoledì 18 aprile.
Il segretario reggente del PD, con molta probabilità sarà prima a Isernia e poi a Campobasso, dove alle 18 terrà un incontro al Centrum Palace.
Martina, che in queste ore è impegnato a risolvere questioni interne al partito, relative anche allo slittamento della data del congresso, non più in programma per il prossimo 21 aprile, prima della sua visita nella ventesima regione d’Italia, ha voluto già alzare il sipario su come il voto dei molisani non possa andare a influenzare gli esiti delle Politiche del 4 marzo.
In modo particolare il segretario ha colto l’occasione per lanciare bordate al leader della Lega che proprio oggi ha fatto visita in regione. “Sia chiaro a tutti, anche alle orecchie di chi non vuole intendere, che se vinciamo in Friuli e in Molise nel giro di 15 giorni si fa il Governo“, erano state le dichiarazioni di Salvini a cui solo poche ore dopo ha risposto l’esponenete dem. “Trovo veramente assurda – ha dichiarato, infatti, Martina all’Ansa – l’idea di Salvini per cui l’Italia deve aspettare i suoi tornaconti elettorali. Avvisatelo che il Paese ha già votato e adesso chiede risposte, non propaganda. Questo uso delle elezioni regionali di Molise e Friuli come fossero cavie da laboratorio è quanto di più irrispettoso possibile verso gli elettori di quelle regioni oltre che di tutti gli italiani”.
Da una parte del PD arriva, dunque, la voglia di ridimensionare il peso dell’esito del voto nella regione che sarà chiamata alle urne solo una settimana prima rispetto al Friuli Venezia Giulia. Entrambe realtà piccole dove anche il possibile cambio degli scenari in effetti poco può influire sull’impasse a cui la politica nazionale, a un mese e mezzo dal voto, deve urgentemente fare fronte.
Tuttavia, è pur vero che a guardare con interesse il Molise non c’è solo il centrodestra. L’attenzione resta alta, infatti, anche per i Cinque Stelle, che sperano nel rinnovo del Consiglio regionale come l’occasione per poter portare per la prima volta il Movimento alla guida di una regione d’Italia.
Se l’attenzione verso questo piccolo lembo di terra chiamato Molise può essere funzionale a equilibri politici di per sé già abbastanza precari, in fondo non spetta a noi dirlo. Fatto sta che, ritrovarsi sotto i riflettori nazionali per un Molise che, fino a poco tempo fa, nemmeno esisteva, non accade spesso. Ecco perché, come era prevedibile, l’ilarità della satira ha già iniziato a colpire in modo dissacrante una politica che sembra utilizzare tutti gli stratagemmi, utili solo a prendere tempo.