Centrosinistra, ultime trattative per l’unità. Ipotesi Corrado Di Niro per la (ri)unione della coalizione
Un gruppo di mediatori starebbe facendo ragionare Frattura e Ruta. Senza unione si rischia una sonora débâcle
Il centrosinistra sta provando le ultime trattative per presentarsi unito alle consultazioni regionali del 22 aprile 2018. A tre giorni dalla presentazione di liste e candidati, le parti chiamate a mediare tra il governatore uscente Frattura e l’ex senatore del Partito Democratico, Roberto Ruta, stanno facendo gli ultimi tentativi per far sì che, come il centrodestra, anche il centrosinistra possa giocarsi le proprie chance di continuare a governare la Regione Molise.
I mediatori stanno provando a far ragionare le parti in causa, partendo dal presupposto che il Movimento 5 Stelle viaggerà sull’onda dell’entusiasmo elettorale del 4 marzo e sulla voglia di cambiamento dei cittadini, mentre il centrodestra supporterà il candidato governatore Donato Toma con nove liste, sette delle quali nate dalle tredici sigle che hanno firmato il sostegno al Presidente dell’Ordine dei Commercialisti e due provenienti da Michele Marone, che sembra stia trovando l’intesa per rientrare nella coalizione.
In questo scenario, il centrosinistra sarà della partita soltanto se arriverà unito alle elezioni con le cinque liste che starebbe componendo Frattura e le tre o quattro liste della coalizione ‘Molise 2.0’, che ha proclamato alla carica di governatore Ruta nel corso dell’assemblea pubblica dello scorso 25 febbraio.
Da fonti trapelate nelle ultime ore, sembrerebbe che il nome dell’unità potrebbe rispondere all’imprenditore Corrado Di Niro, attuale presidente dell’Acem, l’unica figura, al momento, che potrebbe riunire il centrosinistra. Di Niro sarebbe visto come un garante tra le parti. Il nome dell’imprenditore nel settore delle costruzioni è stato già fatto nella settimana post-elezioni Politiche, riscuotendo anche un buon gradimento.
Il tempo stringe e le incognite sono tante. Al momento c’è un solo dato (quasi) certo e rispecchia quello elettorale delle Politiche: senza unità il centrosinistra rischia di arrivare al terzo e al quarto posto dietro al Movimento 5 Stelle e al centrodestra, coalizione quest’ultima pronta a correre con circa duecento aspiranti consiglieri regionali. Un’armata che emulerà quanto avvenuto alle elezioni comunali di Campobasso nel 2014, quando oltre trecentocinquanta candidati sui seicento totali spinsero Battista all’elezione alla carica di primo cittadino.