Colavita rinuncia all’indennità in caso di elezione al Senato: “La devolverò alle famiglie disagiate e ai giovani del Molise attraverso una Fondazione”
L'imprenditore di Sant'Elia a Pianisi: "Questa terra non è fatta solo di eccellenze: abbiamo il dovere di essere solidali con chi è rimasto ai margini"
SPAZIO ELETTORALE – Negli ultimi giorni ha ottenuto l’endorsement del ministro Carlo Calenda che in un videomessaggio lo ha definito “uomo di grande qualità che ha dimostrato di saper fare ”. Il candidato al Senato sull’uninominale per il centrosinistra, Enrico Colavita piace. Soprattutto ai giovani. Proprio a loro Colavita, l’imprenditore partito da Sant’Elia a Pianisi che ha portato il nome del Molise nel mondo, ha scelto di dedicare il suo impegno politico. Sono, infatti, i rappresentanti delle giovani generazioni i sui interlocutori diretti, quelli che in questi giorni di campagna elettorale ha incontrato e con i quali ha dialogato. E sono ancora loro a cui Colavita ha deciso di destinare la sua indennità da senatore, così come ha dichiarato questa mattina, giovedì 22 febbraio nell’incontro con i giornalisti.
“Devolverò interamente la mia indennità – ha detto – per contribuire alle iniziative delle associazioni di volontariato che intervengono ad alleviare il disagio delle famiglie molisane e a istituire delle borse di studio per aiutare i giovani di queste famiglie a seguire corsi di formazione di eccellenza”.
Un modo concreto e quanto mai pragmatico per “riavvicinare la politica ai bisogni della nostra gente, dei quali sempre si parla con risultati che sono poi sempre limitati. Sono, invece, convinto che il nostro dovere verso questa terra, verso i giovani, sia poter offrire loro possibilità di futuro, accompagnandoli e sostenendoli verso un domani meno incerto. Ecco perché – ha specificato Colavita – voglio destinare tutta la mia indennità da senatore a una fondazione dedicata al sostegno di chi è rimasto ai margini. L’Italia non è fatta solo di eccellenze, ma è fatta anche di tante persone che sono rimaste indietro, schiacciate dalla crisi e da tante esigenze sociali che cercano risposte concrete. Oggi la possibilità di interventi pubblici in questi settori si riduce, perché la bassa ricchezza prodotta dal Paese non consente politiche di redistribuzione capaci di intervenire su tutti i bisogni della popolazione. Credo che ora più che mai abbiamo bisogno di esempi positivi di sobrietà e di solidarietà verso i più deboli”.
Colavita ha poi tracciato un bilancio di una campagna elettorale “entusiasmante”, durante la quale ha avuto la possibilità di confrontarsi con tante realtà del territorio, ma anche con numerose problematiche di una “terra in cerca di risposte”. “La sfida – ha detto – è quella di fare cose concrete. La gente del Molise ha bisogno di risposte serie. Di fatti, non di false illusioni o di semplici promesse. La regione e più in generale l’Italia necessitano, ora più che mai, di stabilità e di proseguire quelle riforme già avviate in un’ottica di modernizzazione e innovazione. L’obiettivo da raggiungere non è facile e la strada non è senza ostacoli, ma la via da seguire può essere solo questa e non quella di una politica che si chiude su se stessa. La politica di oggi non può far leva sulla paura dei cittadini. È una strada breve senza uscita. E questo è un principio evidente per i molisani e per gli italiani tutti. Lo dicono i numeri in crescita di chi sceglierà di anteporre la sicurezza e la competenza a chi parla semplicemente alla pancia del paese. Il futuro ci riserva sfide difficili che non possono essere affrontate decidendo di percorrere scorciatoie, ma solo con la consapevolezza che per confrontarci con il domani abbiamo bisogno di sobrietà, competenza e serietà. Abbiamo bisogno di prendere in carico la gestione dei problemi, non la gestione della paura. È un tipo di impegno che guarda alla condivisione. A progetti condivisi con prospettive di crescita. La politica – ha concluso – è fatta di persone e le persone non possono fare a meno della politica. Ecco perché solo insieme è possibile guardare al futuro e a uno sviluppo dei territori. Del nostro territorio”.