Frattura incassa la fiducia a pieni voti e attacca Scarabeo: “Non accetto la morale da chi non può farla”. Ciocca rincara la dose: “Come la storia del bue e dell’asino”
Chi aspettava in un risultato al fotofinish è rimasto deluso: il governatore Paolo di Laura Frattura supera a pieni voti la mozione di sfiducia, presentata dal Movimento 5 Stelle e firmata dal centrodestra di Palazzo D’Aimmo.
Al termine di quasi sei ore di discussione, Frattura ha incassato la fiducia del Consiglio regionale del Molise con dieci voti a favore, sei contrari e quattro astenuti, tra cui anche lo stesso presidente della Giunta regionale del Molise, il quale, a inizio seduta, aveva preannunciato di non pronunciarsi sulla mozione all’atto della votazione.
Ciocca, Cotugno, Di Nunzio, Di Pietro, Facciolla, Ioffredi, Lattanzio, Micone, Monaco, Parpiglia hanno votato contro la sfiducia al governatore Frattura, il quale si è astenuto insieme a uno dei firmatari della mozione Sabusco e ai due più strenui oppositori all’interno della maggioranza, Niro e Petraroia.
Il sì alla sfiducia è stato votato dai pentastellati, Federico e Manzo, e ai consiglieri di centrodestra, Iorio, Fusco Perrella, Cavaliere, oltre al fuoriuscito del PD, oggi a MDP, Totaro, e al capogruppo del PD, Scarabeo, il quale ha pesantemente attaccato il governatore in aula.
“La situazione che ha visto coinvolto, suo malgrado, il governatore Frattura – ha affermato l’ex assessore regionale alle Attività Produttive – pone un serio accento su una questione morale che non per questo è meno grave di quella politica. La questione, per me è e resta una questione morale. I fatti ci dicono che dal deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione del direttore di Telemolise e del magistrato Fabio Papa, un fatto molto rilevante è emerso: quello che il governatore Frattura non ha detto la verità; non l’ha detta ai giudici quindi anche ai molisani, coinvolgendo l’intera Regione a costituirsi parte civile nel processo, per poi ritrovarsi a subire un vero e proprio schiaffo dato che la questione, al netto di ulteriori gradi di giudizio, è stata per il Presidente Frattura un vero e proprio boomerang. Un fatto che non ha giovato alla democrazia e al dibattito che si è aperto sull’argomento, che pone, ancora una volta, il problema se davvero questa Regione sia stata amministrata con senso di leale, serena e onesta responsabilità. In qualità di cittadino prima e di consigliere regionale poi, non mi sento rappresentato da questo governatore”.
“Al mio paese, in casi come questi, si narra la storia del bue e l’asino – ha affermato il consigliere regionale Salvatore Ciocca – Occorre guardare prima a casa propria e, poi, in quella degli altri”. E il riferimento è chiaro a chi accusa il governatore, nonostante i propri guai giudiziari.
“Tirare dentro l’aula consiliare a questa storia è stata una grande sciocchezza – ha proseguito Ciocca – Questa ammistrazione regionale sta cambiando i bilanci. I conti ci danno ragione, dopo esser partiti da debiti per mille milioni di euro. Capisco che il ruolo vada esercitata fino in fondo, però, che una maggiore serietà e attenzione ai problemi reali debba essere vagliata. Non concepisco la politica del ‘no’ a prescindere”.
“È troppo semplice scegliere i leader su internet – ha concluso Ciocca riferendosi ai 5 Stelle, primi firmatari della mozione di sfiducia – e farli diventare persone senza coraggio che, prima lanciano il lancio di sfida, salvo poi non presentarsi ai confronti. Mi auguro che non accada anche in Molise, anche perché qui abbiamo un presidente che, non solo accetterà l’invito, ma spiegherà ciò che è stato fatto e quello che dovrà essere fatto”.
Soddisfazione ha espresso il governatore Frattura alla conclusione della lunga giornata di Palazzo D’Aimmo, con tanto di affondo al consigliere regionale Scarabeo, esponente dell’esecutivo nella prima parte della legislatura, fino ai problemi giudiziari, che hanno coinvolto l’ex assessore regionale.
“Non mi sottopongo al giudizio morale – ha affermato Frattura, dopo la seduta a Palazzo D’Aimmo, riferendosi a Scarabeo – di chi è stato arrestato e mandato al confino. Siamo persone agli opposti e mi onora che personaggi di tale levatura mi abbiano votato la sfiducia, perché siamo lontani nel modo di vivere”.
“Sono ancora più sereno della vigilia del voto – ha proseguito il Presidente della Giunta regionale del Molise – perché ho chiarito in maniera puntuale tutto quanto riguardava la vicenda. Ho denunciato un fatto accaduto (la cena con la direttrice di Telemolise, Petescia, e col magistrato Papa, ndr), convinto di quello che ho fatto, così come sono sicuro che la televisione americana si faccia con gli sponsor delle aziende private e non con i soldi pubblici”.
“Sul piano politico – l’analisi di Frattura – si consolida la maggioranza e si creano i presupposti per una giusta e mirata apertura per gli argomenti programmatici, in vista delle prossime elezioni. Abbiamo vissuto un periodo di crisi, rispetto alla quale ci siamo rimboccati le maniche, chiedendo sacrifici ai molisani, a seguito dei quali oggi stiamo raccogliendo i risultati”.
“I sottoscrittori della mozione di sfiducia – prosegue il governatore – parlavano di dieci voti che l’avrebbero votata. Si sono fermati a sette, addirittura un firmatario si è anche astenuto, smontando le motivazioni a monte della mozione presentata”.
“La visione mia e di Iorio – le parole di Frattura – è diametralmente opposta. Rispetto a quella che è stata la sua offerta per dodici anni, mi sono assunto le responsabilità, che mi assumerò anche in sede di campagna elettorale. Rispetto al Movimento 5 Stelle, ancora una volta i rappresentanti pentastellati hanno voluto trasformare l’aula consiliare in un tribunale. Peccato che non sono abituati a studiare e approfondire, così quando buttano giù capi d’imputazione sfuggono all’approfondimento degli atti stessi, rimediando soltanto un po’ di visibilità, ma venendo smentiti nei fatti”.
“La campagna elettorale – ha concluso Paolo di Laura Frattura – è appena iniziata”.