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L’editoriale / Iorio come Ruta: fuga dalle coalizioni. A sette mesi dalle Regionali e dalle Politiche, nuove intese per la scelta dei posti di potere

Il consigliere regionale Iorio e il senatore Ruta
Il consigliere regionale Iorio e il senatore Ruta

ANTONINO PIO ANDRONÌCO

L’ex governatore Michele Iorio si smarca dal centrodestra, così come il senatore Roberto Ruta ha fatto, già da qualche settimana, dal centrosinistra e dal Partito Democratico.

I due politici molisani, già sfidanti alle elezioni regionali del 2006, continuano ad avere un destino comune.

Sulla scena politica molisana da più di un quarto di secolo, in vista dei due importanti appuntamenti elettorali del 2018, Ruta si è allontanato dal centrosinistra che governa la Regione Molise, fondando l’Ulivo 2.0, mentre Iorio ha preso le distanze dai cinque partiti di centrodestra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Idea e Movimento nazionale per la Sovranità, che hanno annunciato di aver costituito un tavolo per le future scelte.

Centrodestra e centrosinistra, dunque, a sette mesi dalle elezioni risultano divisi.

Da un lato, la diatriba tra il gruppo del senatore piddino Roberto Ruta con il governatore Paolo di Laura Frattura e la segretaria regionale del PD, Micaela Fanelli; dall’altro, la distanza tra Iorio e i partiti del centrodestra, con quest’ultimi che, alla luce, degli ultimi risultati elettorali delle amministrative del giugno 2017, vorrebbero ritrovare l’unità.

Tra le due coalizioni ‘storiche’ si pone il Movimento 5 Stelle, che deciderà, come di consueto, sulla piattaforma web il candidato alla Presidenza della Giunta regionale del Molise. Ed è proprio quest’ultima figura ad animare gli schieramenti del centrosinistra e del centrodestra. È sempre la poltrona, infatti, a unire e dividere le forze politiche.

In ballo, a sette mesi dalle elezioni, ci sono diversi posti appetibili: i tre seggi al Parlamento, che nell’attuale legislatura sono stati quattro, e la poltrona del Presidente della Giunta regionale del Molise. Posti attraenti per potere, remunerazione e benefit vari, che vengono concordati nelle segrete stanze, ovviamente da chi, al momento di decidere, ha la maggiore forza politica. Leggasi, è al capo della rispettiva coalizione.

C’è poco di politico e tanto di potere tra coloro che, all’interno delle coalizioni, si rendono protagonisti di fughe in avanti o, dall’oggi al domani, escono fuori dagli schieramenti, raccogliendo qualche scontento dell’ultim’ora (magari anche chi non trova spazio nelle attuali coalizioni), mettendosi a predicare quel populismo proprio degli ultimi mesi di campagna elettorale. Uno sport, quello di ergersi a paladini della giustizia, proprio di tanti protagonisti attuali ed ex della politica molisana, desiderosi di restare o tornare tra i banchi importanti delle istituzioni.

Il ‘divide et impera’ di chi si mette a capo delle coalizioni, questa volta, però, potrebbe non essere la tattica giusta, perché i molisani cercano solo risposte: per il proprio territorio e per i propri giovani, costretti a emigrare per un futuro migliore, contribuendo a invecchiare una popolazione sempre più anziana.

La conseguenza è l’ulteriore spopolamento di una regione, che, visti i suoi numeri, potrebbe essere (anzi, sarebbe dovuta essere) una piccola Svizzera. E che, invece, nel primo decennio degli anni 2000, quando è iniziata l’emigrazione dei giovani molisani, ha visto finanziare, una nave inutilizzata rivenduta all’asta con una perdita di oltre sei milioni di euro, un’azienda automobilistica dalle alterne fortune, il Museo della Zampogna, l’Officina del Gusto, la coltivazione di fiori da profumo e la famosa ricerca sulla patata turchese. Per non parlare dei fiumi di banconote gettati nel calderone delle fallite aziende Gam, Zuccherificio del Molise e Ittierre, oppure le super consulenze legali della ex Asl a quello che fu uno degli studi molisani più importanti.

Milioni di euro gettati alle ortiche senza una programmazione, che avrebbe potuto risollevare il Molise e i molisani.

Milioni di euro sperperati da chi si permette di predicare, per un non meglio specificato, “benessere dei molisani”.

Redazione

CBlive

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