Piano Energetico Ambientale, Ciocca attacca Petraroia: “Atteggiamento politico per riproporsi agli elettori con una verità pro domo sua”
Il mezzo social per commentare l’approvazione del Pearm, il Piano Energetico Ambientale Regionale, approvato dal Consiglio regionale a maggioranza, senza l’apporto di chi, nel centrosinistra, non appoggia più il governo regionale.
Il relatore del Piano, il consigliere regionale, Salvatore Ciocca, presidente della Terza Commissione, infatti, tramite facebook, ha lanciato un duro monito, senza mai nominarlo, ma il riferimento è palese, al collega Michele Petraroia.
L’ex assessore al Lavoro e l’ex presidente del Consiglio regionale, Niro, hanno votato contro, insieme ai pentastellati Federico e Manzo; Scarabeo e Totaro non hanno partecipato alla votazione finale, così come ha fatto il centrodestra.
Il più acceso oppositore del Pearm è stato l’ex vice-presidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, che, non solo ha votato contro, ma si è visto respingere una pregiudiziale e una serie (quasi interminabile) di emendamenti, tesi a modificare il Piano.
“Se anni di lavoro – scrive Ciocca sul profilo facebook – devono servire da vetrina al consigliere di professione, finto paladino che spera di riproporsi ai molisani per esami di riparazione, onde rimediare politicamente al suo fallimento istituzionale, devo commentare obbligatoriamente quanto successo”.
E il riferimento, nemmeno troppo velato, è per il consigliere regionale Michele Petraroia, che in aula ha criticato fortemente il Pearm.
“Non è possibile – rimarca Ciocca – non partecipare ai lavori della Commissione (la terza da me presieduta), dove ogni voce viene ascoltata e ogni suggerimento ragionato e vagliato. Non è possibile farsi portavoce di istanze, volutamente tardive, che non hanno avuto il tempo di essere discusse, con emendamenti forzati e presentati ‘ad hoc’ all’ultimo secondo, dopo quattro convocazioni di Consiglio, appena prima di discutere il punto, così da provocarne la non approvazione. Volutamente – spiega ancora Ciocca – solo per divenire l’unico depositario senza peccato di verità ‘pro domo sua’”.
“Ora basta – il duro affondo di Ciocca – perché c’era il tempo di discutere e cambiare. C’è ancora, perché nulla non può essere migliorato, ma non c’è più certamente spazio per quelli che blaterano sempre e che, quando avevano la possibilità di fare, sono scappati inaspettatamente da ruoli di fiducia, addirittura dalla Giunta Regionale, dalla carica da assessore al Lavoro ed alle Politiche Sociali (da almeno altre 15 deleghe importanti) e da vice-presidente”.
“Ora – scrive ancora Ciocca – tutto è più chiaro, le responsabilità pesano e non tutti hanno la forza di portarle”.
“Ormai – la sua conclusione – è solo dialettica obsoleta, ripetitiva, inutile e forviante, per giustificare o mitigare ogni cosa. Non so se funzionerà ancora, ma certamente non se ne può più. Resta un fatto inconfutabile, il Molise ha un Piano Energetico Ambientale, al quale seguiranno i regolamenti, finalmente non sarà più un Far West”.
Ciocca, infine, sottolinea che, appena disponibili, pubblicherà anche gli interventi della seduta consiliare “così tutto sarà ancora più chiaro”.
Un duro attacco all’ormai ex collega di maggioranza, Michele Petraroia, il quale, lasciato il Partito Democratico, è passato con ‘Sinistra Italiana’, sposando la causa dell’Ulivo 2.0, contrario all’attuale governo regionale.
L’attacco di Ciocca è su una questione di metodo, quello che sta animando le forze di parte del centrosinistra, in cerca di un posto al sole alle Regionali del 2018.
Un duro attacco destinato ad animare e infiammare la calda estate molisana (della politica).