Viadotto del Liscione, i consiglieri di minoranza di Ripabottoni si uniscono all’appello dei 35 sindaci molisani
All’indomani della notizia riguardante lo slittamento della riapertura al traffico del viadotto del Liscione chiuso lo scorso giovedì 17 agosto a causa degli eventi sismici del giorno precedente, i consiglieri comunali del gruppo ‘Il Bene in comune per Ripabottoni’, Domenico Piedimonte, Samantha Ciarla e Danilo Cristofaro esprimono preoccupazione per i disagi venutisi a creare e si uniscono al grido d’allarme lanciato da oltre trenta sindaci che hanno chiesto alla delegazione parlamentare molisana e al premier, Giuseppe Conte finanziamenti per la messa in sicurezza dell’opera.
“Anche Ripabottoni, come molti comuni limitrofi, – commentano i consiglieri di minoranza – ha tanti cittadini pendolari che ogni giorno raggiungono la cittadina costiera. A loro ci preme innanzitutto esprimere tutta la nostra solidarietà per i disagi dovuti all’allungamento dei tempi di percorrenza per recarsi sul posto di lavoro, ma al contempo vogliamo anche porre i riflettori sulla nostra viabilità interna sempre più martoriata. Una condizione che contribuirà ad accelerare quel processo di spopolamento dei nostri territori già in atto. Consapevoli della straordinarietà della chiusura e dell’emergenza in corso, nonché delle ristrettezze economiche della Regione – chiediamo ai nostri parlamentari di farsi con forza portavoce delle difficoltà dei nostri piccoli paesi”.
“In questi giorni – continuano i consiglieri – Ripabottoni ha visto un fuggi fuggi generale di turisti, molti dei quali hanno deciso di interrompere la permanenza in paese e anticipare la propria partenza a seguito delle scosse sismiche. In questa circostanza, come in altre, non possiamo purtroppo che constatare l’assenza e il silenzio colpevole del primo cittadino”.
“Voi non avete paura a stare qui?”, questa la domanda che ci è stata rivolta da alcune persone che ogni anno tornano ad animare Ripabottoni nel mese di agosto.
Una domanda che riecheggia nella nostra mente e a cui rispondiamo così: “La paura si mescola con l’amore per questa terra, con l’affetto che ci lega al nostro paese, con la voglia di cambiarlo e migliorarlo”.