Vertenza scuola, il giudice di Larino condanna il Miur a un maxi risarcimento in favore dei precari
Era il 26 novembre 2014 quando la Corte di Giustizia del Lussemburgo stabilì come la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione Europea. In quel momento risultò già evidente come tale sentenza determinasse dei principi che non potevano essere ignorati dalla giurisprudenza italiana, per cui la stessa Flc Cgil si dichiarò fiduciosa per i circa 200 iscritti a sindacato che in questi anni hanno prodotto ricorso presso i Giudici di Campobasso, Isernia e Larino.
“I fatti – fanno sapere oggi dal medesimo sindacato – iniziano a darci ragione”. Lo scorso 24 giugno infatti, pronunciandosi su uno dei ricorsi della patrocinati dallo Studio Legale Mariano, il Giudice di Larino ha condannato il Miur a corrispondere, a ciascuno dei 23 ricorrenti, a titolo di risarcimento del danno per illegittimo ricorso del contratto a termine, una somma corrispondente a ben 15 mensilità dell’ultima retribuzione (circa 18mila euro ciascuno), oltre ad interessi legali ed all’eventuale somma spettante a titolo di differenza tra questi e il maggiore importo della rivalutazione monetaria dalla sentenza al saldo.
“Attendiamo – proseguono dalla Cgil – di leggere le motivazioni della sentenza, ma intanto la riteniamo un precedente significativo, anche perché condanna il Miur ad un risarcimento ingente, volto a ristorare i precari per il danno subito dall’illegittima reiterazione dei contratti. Restiamo fiduciosi in attesa degli altri pronunciamenti che a breve si susseguiranno, ma – proseguono – intanto un dato ci sembra chiaro: la sentenza in questione, come le tante che si stanno succedendo nel paese sono la prova che le assunzioni in ruolo, tanto sbandierate dl Presidente del consiglio, sono un atto dovuto. Il governo deve rapidamente intervenire con urgenza per sanare definitivamente questa situazione, anche perché altri ricorsi stanno per essere presentati, ed è ragionevole prevederne l’accoglimento da parte dei giudici, con ingenti risarcimenti per i precari. Noi – concludono dall’organizzazione sindacale – non cesseremo nelle lotta e nelle vertenze, fino a quando il governo non avrà reso giustizia a tutti i precari, nessuno escluso”.