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‘Una vita da social’: la campagna educativa della Polizia in piazza a Campobasso

Gravina: “Informare su questi temi i più giovani aiuta i ragazzi a comprendere l’importanza di tutelare sempre i diritti e la dignità di tutte le persone”

È arrivato questa mattina a Campobasso ‘Una vita da social’, il tour che fa tappa lungo tutto lo Stivale e che vede gli esperti della Polizia postale e delle comunicazioni parlare agli studenti, ai genitori ed agli insegnanti, dei pericoli presenti sui social network e del fenomeno sempre più ampio del cyberbullismo.

L’obiettivo dell’iniziativa, allestita in Piazza Prefettura a bordo di un truck provvisto di un’aula didattica, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione.

Presenti per salutare i ragazzi degli istituti scolastici cittadini ‘D’Ovidio’ e ‘Pilla’, anche il Prefetto di Campobasso, Francesco Antonio Cappetta, il Questore di Campobasso, Giancarlo Conticchio, e il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.

“La campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, svolta in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, – ha detto Gravina – ha il merito di portare avanti da diversi anni un’operazione di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori utilizzando un linguaggio diretto ed efficace, che permette di instaurare con i più giovani un rapporto di fiducia determinante per poterli mettere in guardia su quelli che sono i fenomeni connessi alla violenza in Rete.

Informare su questi temi i più giovani, – ha aggiunto il sindaco – rendendoli consapevoli in modo specifico anche di quelle che possono essere le implicazioni di carattere giuridico di alcuni comportamenti in rete, fa parte di un percorso sempre più necessario e che aiuta i ragazzi e non solo loro, a comprendere l’importanza di tutelare in ogni occasione e ambiente i diritti e la dignità di tutte le persone con le quali entriamo in contatto, sia via social che altrove”.

Redazione

CBlive

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