“Trigno M”: le nuove prospettive in Oncophytoterapia illustrate in un convegno alla Camera dei Deputati
L’orgoglio di una ricerca tutta italiana, che continua a fornire nuove prospettive partendo dalle proprietà antitumorali dimostrate in maniera netta – in vitro – dal composto brevettato che unisce l’estratto di Prunus Spinosa Trigno raccolto in Molise nell’areale di Bagnoli ed un Complesso Attivatore Nutraceutico.
“Trigno M, nuove prospettive in Oncophytoterapia”, è il tema del convegno che si è svolto a Roma, alla Camera dei Deputati, nella sala del Refettorio, organizzato dalla SIMeB (Società Italiana di Medicina Biointegrata) e dall’ IMeB (Istituto di Medicina Biointegrata).
Il Prof. Franco Mastrodonato – Presidente della SIMeB – ha illustrato la metodologia con cui la Medicina Biointegrata affronta le problematiche oncologiche, con particolare riferimento alla Phytoterapia. Un ambito, quello della medicina naturale, che raccoglie l’interesse anche di personalità del mondo politico ed istituzionale. Particolarmente significativo il messaggio inviato in una lettera dal Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il quale ha mostrato apprezzamento per quei progetti di ricerca che, in maniera seria e approfondita, studiano le potenzialità offerte dalla natura, nell’ ottica di una integrazione con le terapie classiche come chemio e radioterapia.
“E’ importante che si crei un circolo virtuoso tra quanto può offrire la medicina in tema di terapie “classiche” e quanto invece si puo’ attingere dalla medicina naturale, in funzione del miglioramento della qualità della vita del paziente” ha scritto il sottosegretario.
La dottoressa Stefania Meschini, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, ha ribadito i risultati – sorprendenti – ottenuti trattando in vitro con la miscela Prunus Spinosa + Can, cellule tumorali di diverse linee, prelevate da pazienti.
Gli studi proseguono, fornendo una visione precisa di come avviene il fenomeno dell'”apoptosi”, ossia della morte delle cellule tumorali – pari al 78% nelle 24 ore – indotta da questa miscela. “Abbiamo visto che quando le cellule sono trattate con il Trigno M, si assiste ad una depolarizzazione del mitocondrio, un organulo fondamentale per la vita della cellula” ha spiegato la ricercatrice. Così alle cellule tumorali viene a mancare l’energia per riprodursi.
Il passaggio successivo, sarà quello della sperimentazione in vivo e continuare la ricerca, con scrupolo e impegno, per giungere nel futuro alla produzione di un farmaco.
Da alcune settimane è intanto disponibile il “Trigno M” come integratore alle terapie convenzionali. Oggetto di brevetto in pari quota tra l’ ISS ed l’azienda molisana Biogroup che lo produce, il preparato è stato già richiesto da un numero considerevole di pazienti. “Va assunto su indicazione medica o di una persona esperta”, è stato sottolineato durante l’incontro che per larga parte è stato destinato al dibattito con la partecipazione diretta del pubblico.
Tra i relatori, l’oncologo Massimo Bonucci, Presidente Artoi, il chimico farmacologo Giovanni Occhionero ed il Prof. Sebastiano Delfine della Università del Molise, che hanno affrontato in maniera globale il tema del convegno.
Significative le presenze istituzionali, tra le quali gli onorevoli Adriano Zaccagnini e Laura Vennittelli, l’assessore alle Politiche agricole della Regione Molise, Vittorino Facciolla e Angelo Camele, sindaco di Bagnoli del Trigno, luogo da cui è partito l’intero progetto.